Lo squallore del parroco leghista di Villamarina che usa l'emergenza sanitaria contro i diritti dei gay


In quella sua quotidiana promozione dell'odio omofobo, il parroco leghista di Villamarina e Gatteo Mare è passato dal suo vantarsi di non indossare la mascherina e dal suo sminuire la pandemia al sostenere che l'emergenza sanitaria avrebbe dovuto impedire la discussione di una legge a tutela delle vittime di quell'omofobia di cui lui si fa promotore.
Forse scavandosi la fossa nel chiedere a Dio di tener contro del suo odio quando dovrà giudicarlo, è dal suo profilo di propaganda politica che don Mirco Bianchi scrive:


Solo pochi giorni fa diceva che i malati non erano gravi e usava le vittime dell'Olocausto per deridere chi era stato contagiato. Ovviamente non mancò neppure di dare la sua falsa testimonianza, raccontando che Kwoka sia stata uccisa perché "cattolica" quando in realtà fu uccisa perché polacca. In fondo basta studiare un po' di storia per sapere che erano i gay e non certo i cattolici ad essere sistematicamente uccisi dal regime nazista:


Ed ancora, il parroco leghista pare sostenere che il Covid-19 dovrebbe impedire la tutela delle vittime di omofobia, ma non dovrebbe impedirgli di usare i morti per promuovere quel razzismo che lo ha più volte portato a dichiarare che lui esige che tutti gli islamici siano accostati ai terroristi come è solito fare anche il suo venerato assenteista padano:


Insomma, tutto è pretesto per chiedere che chi delinque a danno delle sue vittime sia tutelato dal rischio di aggravanti.
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