Oltre il ridicolo. Zaira Bartucca si dice «perseguitata» dalla verità che sbugiarda le sue bufale
In quella sua incessante attività persecutoria che sta ormai conducendo da due anni, la populista Zaira Bartucca pare incredibile nel suo dichiarare che lei si sentirebbe «perseguitata» da cui deve perdere tempo ed energia a sbugiardare i falsi nomi, le false notizie e la false accuse che lei si diverte a pubblicare sul suo sitarello e sui suoi profili social.
Premurandosi di ricorrere a quelle sue solite minacce intimidatorie che ama dispensare contro le vittime delle sue menzogne, la signora che dice di essere iscritta all'Ordine dei Giornalisti del Lazio se n'è uscita scrivendo:
Al solito esistono le fantasie e i fatti. Ed è un documento ufficiale a confermare quanto da noi affermato, ossia che presso la Procura di Roma non risulta alcuna iscrizione a nostro carico. Lei potrà sbraitare e inveire quanto vuole, ma i fatti sono fatti e i documenti rilasciati dalla Procura sono atti facilmente dimostrabili.
Se lei non è d'accordo con la realtà dei fatti perché preferisce credere alle sue fantasie, forse farebbe bene a dedicarsi alla letteratura di fantascienza anziché ambire a fare la "giornalista" populista che tira a campare inventandosi le notizie. Ed anche qui è un dato di fatto che le notizie da lei scritte contro di noi siano false, dato che è un dato oggettivo che su certi documenti non ci siano scritti i nomi che lei sostiene compaiano su quelle carte.
Ci spiace se quello che lei sostiene sia «un metodo esatto» l'ha portata a dire castronerie nonostante il suo sbraitare da mesi che sarebbe vero ciò che è falso perché lo dice lei. E non va meglio in quel suo insinuare esisterebbe un fantomatico «anonimato» che è smentito da come la Questura e la Polizia Postale non abbiano avuto alcun problema a contattarci.
Il tenore dei messaggi non migliora quando la populista cerca di auto-martirizzarsi sostenendo che lei vuole stare su Twitter. Per quanto ci riguarda, lei può tranquillamente stare su Twitter, su Pornhub o anche su Tik Tok, l'importante è che non usi quei social per diffamarci e per diffondere false notizie contro di noi, dato che si tratta di una condotta illecita che contrasta con le leggi del nostro ordinamento. Il suo frignare perché non viene lasciata libera di mentire e di diffamare persone oneste è un atto che si commenta da sé, come si commentano quei suoi seguaci che le suggeriscono di nascondere le prove della sua diffamazione al posto di smettere di diffamare.
Immancabili sono anche i solidi insulti: questa volta è il turno della definizione di «bullo arcobaleno», in quello che appare come un maldestro tentativo di ostentare la sua omofobia. E neppure è chiaro quale «contraddittorio» vorrebbe dato che stiamo rispondendo ad ogni sua singola accusa portando documenti che ne comprovino la falsità mentre lei ci ha bloccato sui social per impedirci di poter replicare direttamente alle sue illazioni, alle sue false accuse e alle sue costanti molestie.
A proposito, dite che il fatto che lei abbia denunciato una persona a caso per poi vantarsi di come lei l'abbia perseguitata per mesi senza tenere minimamente conto delle smentite ricevute si ritorcerà contro di lei? Dichiarare il falso in una denuncia non è forse reato?
Comunque sia, se la signora Zaira Bartucca spera di poterci ridurre al silenzio attraverso le sue minacce, la sua persecuzione, le sue bugie e le sue offese, significa che la signora non ha capito nulla. Non sarà la sua violenza e la sua prepotenza a toglierci il diritto costituzionale alla libertà di parola e poter proclamare la Verità dinnanzi alle sue bugie diffamatorie.