Tripodi ride dei furbetti che ci costeranno nuove misure restrittive


Se saremo costretti a subire nuove limitazioni alle nostre attività è perché qualcuno ha deciso di non rispettare quelle semplici regole che avrebbero potuto contenere la pandemia. Ed è surreale che il populista Ferdinando Tripodi, da mesi impegnato a vantarsi di come lui si rifiuti di indossate la mascherina o di rispettare il distanziamento sociale, elogi i furbetti che hanno trovato il modo di far soldi creando assembramenti nonostante i divieti. Dal suo profilo, scrive:


E mentre lui si scompiscia dalle risate quasi ritenesse che l'attentare alla salute pubblica fosse un dispetto a Conte e non un atto contro gli italiani, si lamenta delle dirette conseguenze di quel menefreghismo, invocando anche l'organizzazione di "sommosse popolari" contro la salute pubblica:


Non solo. Dall'alto del suo chiedere l'arresto di chi critica l'attività politica dei leader populisti, torna a raccontare che lui sta con Giorgia Meloni e Massimo Gandolfini nel sostenere che punire i reati porrebbe "limiti alle opinioni":


E mentre nega l'esistenza dell'omofobia, nega pure il razzismo sostenendo che lui non capisca la differenza tra termini dispregiativi e termini non dispregiativi:


Si prosegue con il "gay di desta" che si batte contro la legge contro l'omogobia e la misoginia che usa le donne vittima di femminicidio per inveire contro chi non permette ai menefreghisti di anteporre il loro egoismo al bene pubblico:

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