Tripodi torna a inveire contro i rifugi per le vittime di omotransfobia. Tre anni fa proponeva di togliere i figli a chi li porta ai Pride
È proponendosi accora una volta come il "Gay di destra" che vuole essere chiamato "ricchione" che Ferdinando Tripodi è tornato a scagliarsi contro il finanziamento dei rifugi che offriranno assistenza a quegli adolescenti che vengono cacciati di casa in base al loro orientamento sessuale. Lamentandosi di come quei soldi non vengano destinati ad imprecisate "famiglie" che probabilmente vengono da lui intese come nuclei necessariamente eterosessuali, scrive:
Ancora una volta appare curioso che il "gay di destra" pare voler sostenere che non esisterebbe vittime di omotransfobia. Eppure nel 2013 pareva sapere che quelle vittime esistessero e le ricodava pure:
Lo scorso agosto, in riferimento ad altre incongruenze tra i suoi messaggi, il presidente dell'associazione Diritti & Libertà affermò che lui aveva cambiato opinione riguardo a numerose tematiche che riguardano i diritti dei gay. E chissà che questo non sia un'altro caso che rientra in questa sua spiegazione:
Ma di idee deve averne cambiate davvero molte, dato che oggi va in piazza con Giorgia Meloni per tentare di risparmiare possibili aggravanti a chi commette reati di matrice omofoba quando nel 2014 e nel 2016 preferiva insultare i genitori irridere i figli della leader populista:
Anche qui pare abbia cambiato idea e abbia deciso che oggi sta con lei nel sostenere che il contrasto ai crimini d'odio minaccerebbe la "libertà di parola e di opinione":
Sempre ammettendo che possa aver cambiato idea, è comunque curioso come nel 2013 insultasse Giorvanardi proprio perché sosteneva le tesi che oggi viene sostenuta dalla sua Meloni:
Chiaramente nessuno gli dice che non possa aver cambiare idea, esattamente così oggi pare abbia deciso che il ddl Zan sarebbe contro l'opinione dei "gay di destra" che vogliono essere chiamati "finocchi" e come minerebbe le invettive dei vescovi contro i gay:
Ma anche qui pare aver cambiato opinione, dato che nel 2012 diceva che il Papa dovesse vergognarsi davanti alle vittime di quell'omofobia che ai tempi diceva potesse uccidere:
Diceva anche che l'omofobia non potesse assolutamente essere ritenuta una "opinione" e pretendeva quella legge che oggi dice di non volere:
Presumibilmente cambiata idea, è in riferimento all'omofobia che oggi preferisce scrivere:
Ma evidentemente l'opinione altrui non è più sacra e non esiste più alcun diritto educativo dei genitori se qualcuno osa pensarla pensa diversamente da lui. È quanto si potrebbe pensare quando tripodi chiede di togliere i figli ai genitori che li portano Pride. Il motivo? lui dichiara (senza citare alcuna fonte) che quelle manifestazioni turberebbero le menti dei più piccoli:
E chissà se anche questa volta ci minaccerà di denunce per aver osato esprimere opinioni critiche sul suo sostenere che bisognerebbe impedire la creazione di rifugi per le vittime dell'omofobia. D'altronde anche qui pare aver cambiato idea, dato che nel 2012 inveiva contro chi sporgeva denunce contro le opinioni e oggi pare vantarsene:
Il motivo di quelle contrapposizioni pare rientrare nella logica stessa del popilsimo. Dato che l'ideologia populista si basa sul cercare di creare rabbia sociale attraverso una costante creazione di critiche contro tutti e contro tutto, capita che nei partiti di destra si dica tutti e il contrario di tutto. Se, ad esempio, un gay dice di essere gay, loro diranno stia «ostentando» la sua omosessualità. Ma se Gabriel Garko non si dichiara, ecco che loro lo accusano prontamente di aver «preso in giro» le fan. Insomma, non importa cosa si faccia: loro diranno sempre e comunque che sia la cosa sbagliata.
Ed anche su questo tema Tripodi pare dare spettacolo, lamentandosi che il governo non farebbe abbastanza per quella pandemia che lui dice non sia un'emergenza mentre afferma che il governo dovrebbe fare qualcosa anche nonostante lui non voglia indossare la mascherina, non voglia il contenimento dei focolai, esiga locali aperti sino a tarda notte e non voglia rispettare le ordinanze mentre dice che Conte dovrebbe tutelarlo nonostante lui pretenda di poter vivere come se non fosse successo niente. O, perlomeno, questo è quanto abbiamo capito noi da questi suoi messaggi, dove l'unica pausa dalle invettive contro il governo solo le invettive contro chi salva la vita ai naufraghi (con tanto del solito discorso populistico per cui chi non vuole mollarli in mare dovrebbe portarseli a casa sua, anche se a noi non ci risulta che Tripodi si sia portato a casa sua Platinette o Spirlì):
Tripodi riesce ad inveire persino contro i tempi tecnici necessari al laboratori di analisi, quasi sostenesse sia colpa di Conte se i test non sono immediati e quasi ritenesse che col suo Salvini si potrebbero violare le leggi fisiche e chimiche:
A quel punto inizia a dire che lui non ha i soldi per comprarsi le mascherine e che ha i soldi per pagare un'avvocato per far causa al Governo qualora lo multino per aver messo a repentaglio la vita altrui:
Insomma, anche gli inviti alla responsabilità e alla tutela della propria salute lo fanno schiumare, tronfio nel suo dire che lui non indosserà la mascherina quando si troverà nelle condizioni di poter contagiare la sua famiglia. Tutto questo senza mai prendere in considerazione il diritto degli altri a non essere contagiati da lui.