Un gruppo di europarlamentari chiede la messa al bando delle cosiddette "terapie riparative" in tutta Europa
Un gruppo di europarlamentari ha sottoscritto una lettera aperta rivolta alla commissaria per le pari opportunità Helena Dalli, alla commissaria per la salute Stella Kyriakides e alla vicepresidente della commissione Věra Jourová per chiedere la messa al bando delle cosiddette "terapie riparative" dell'omosessualità.
Promosse in Italia da un Cascioli che le propone ai genitori omofobi delle scuole cattoliche e da una Provita Onlus che arriva a sostenere che chi non è eterosessuale debba essere "corretto" ai pruriti sessuali dei loro presidenti in quanto da loro ritenuto l'unico vero orientamento sessuale, si tratta di vere e proprie violenze psicologiche senza alcani base scientifica che mirano ad incutere un odio tale verso sé stessi da produrre la negazione della propria natura. Chi ne è stato vittima rischia di essere spinto ad atti di autolesionismo o al suicidio.
Nella lettera i parlamentari richiedono che venga sancito un divieto europeo a quelle violenze, le quali inducono l'uso di farmaci in Francia, la psicoterapia in Austria, Italia e Polonia, esorcismi e pulizia rituale in Francia e Spagna. A ciò si aggiunge un episcopato Polacco che ha chiesto la creazione di “campi di conversione” in cui infliggere quelle violenze.
Attualmente esistono divieti specifici solo in Germania, Malta e alcune comunità autonome della Spagna, complice l'ingerenza di una Chiesa che da anni difende chi discrimina e tortura gli addolcenti lgbt.
A sostegno della richiesta, è stata organizzata una raccolta firme sulla piattaforma di All Out.
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