Adinolfi non vuole si parli del femminicidio

Non pago del suo andare in giro a sbraitare che lui esige che la donna sia costretta alla sottomissione al maschio, è in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne che Mario Adinolfi si è messo a sbraitare che lui non tollera si possa parlare del femminicidio perché dice che le donne massacrate a sangue dai loro mariti. E tutto questo, evidentemente, solo perché teme che la realtà danneggi il suo business di approfittatore che cerca di appropriarsi della parola "famiglia" dopo che il giornalaccio con cui tentò di appropriarsi del simbolo del cristianesimo è andato in malora.
Mischiando la sua concezione ipocrita di famiglia per lamentarsi che si parli di chi subisce violenza dalle persone che vivono sotto il loro stesso tetto, il fondamentalista scrive:


Ed è difficile non restare disgustati davanti a quelle parole, vomitate con un populismo e un pressapochismo che (s)qualificano il personaggio. E che dire di quel suo sostenere che nel resto del mondo none esisterebbero famiglie? e da quando il femminicidio sarebbe colpa del lockdown?


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