Chi è don Tam, il prete scomunicato che Tuiach incaica come la sua guida spirituale

Padre Giulio Maria Tam, ordinato sacerdote da Lefebvre e scomunicato dal Vaticano, viene indicato dal consigliere fascista Fabio Tuiach come l'uomo che lo avrebbe portato ad adorare Hitler. Vicino a Forza Nuova, l'ex sacerdote ama intrattenersi in saluti romani all'interno della sua chiesa, chiamare «camerati» i suoi fedeli, organizza rosari contro gli islamici ed ovviamente predicate che bisognerebbe uccidere i gay che hanno figli. Insomma, siamo davanti ad una figura che va ben oltre l'apologia del fascismo, anche in virtù di come lui ami pregare Mussolini al pari del Duce durante le sue cosiddette "messe".
Per definire il personaggio, basta raccontare come padre Tam sia un tale che partecipa alle manifestazioni dell'estrema destra, irridendo Gesù Cristo con cori del tenore di: «E adesso per gli islamici / adesso arriva il bello / Rosario e manganello! / Rosario e manganello!».

Tutto ciò fa apparire aberrante che un esponente delle istituzioni idolatri quella figura sostenendo che non avrebbe "tradito" il fascismo:


Se il video pubblicato da Tuiach non risulta visibile a causa di un errore nel file sorgente, pare sufficiente guardare gli screenshot generati dal social network russo frequentato da Tuiach e dai gruppi neofascisti per vedere un susseguirsi di simboli fascisti durante la partecipazione del gignor Tam ad una manifestazione di nostalgici del Duce.

Don Tam sostiene di essere diventato fascista a 15 anni, probabilmente seguendo l’esempio della zia Angela Maria che aveva «dedicato la vita a Dio e al Duce» e faceva l’ausiliaria nella Repubblica di Salò. Venne fucilata dai partigiani alla fine della guerra, spiegando forse l'odio del sacerdote per chiunque non incarni l'ideologia nazifascista.
In gioventù, Tam divenne attivista di Alleanza Cattolica e considerava «la Chiesa conciliare come una banda di mollaccioni senza spina dorsale». Studiò nel seminario di Ecône, fondato dal vescovo ultra-ultra-tradizionalista Marcel Lefebvre, per poi prendere voti scismatici nel 1980. Quando nel 200 Benedetto XVI si offrì di togliere la scomunica inferta da San Paolo II ai lefebvriani, don Tam si oppone a tal punto da essere cacciato dalla Fraternità perché ritenuto troppo estremista anche da loro.
Nel 2004, Tam si candida alle europee con Alternativa Sociale, il partito di Alessandra Mussolini. Nel 2009, invece, Forza Nuova lo propone addirittura come candidato sindaco di Bologna.
Persino un estremista come il cardinal Caffarra si eifiutò di esprimersi sulla sua candidatura, affermando: «Per applicare una pena il reo deve essere capace di intendere e di volere. E quella persona non lo è, altrimenti non direbbe ciò che dice».
Il sacerdote (che sacerdote non è) dichiara che il male della Chiesa moderna derivino dalla rivoluzione francese, dal relativismo e dal Concilio Vaticano II. Guarda caso, proprio ciò che duice Tuiach e vari altri esponenti del neonazismo.
Per Tam, anche Ratzinger non era sufficientemente conservatore: «L’attuale Papa sembra un conservatore ma in realtà è un progressista. Io sono l’avversario numero uno di papa Ratzinger. È un falso conservatore e un vero progressista», diceva. E riguardo al patetico tentativo di conciliare cattolicesimo con il fascismo, affermava: «Il liberalismo non è compatibile con la Chiesa, nemmeno col marxismo. Il fascismo sì, ha fatto il concordato con la Chiesa. Dio patria famiglia sono valori fascisti, è una soluzione che ha avuto successo».


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