Ddl Zan, il magistrato Rocchi: «Faranno perquisizioni nella abitazioni e vi porteranno via la Bibbia»
La Confederazione Triarii ha organizzato una diretta Facebook dal titolo "Assedio alla verità e alla libertà" in cui si cercava di sostenere che esista un fantomatico «pericolo gender» e che sia fondamentale impedire che le vittime di crimini d'odio dettati dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere possano godere delle stesse tutele che da trent'anni sono previste per i gruppi religiosi e le diverse etnie.
A dibattere sul tema, senza alcun contraddittorio, c'erano il magistrato Giacomo Rocchi e una tal dottoressa Wanda Massa. E già qui si potrebbe iniziare a ritenere grave che un magistrato si sia prestato ad una simile iniziativa.
Il dibattito è partito sostenendo che ogni conquista sociale dovesse essere ritenuto «un attacco» ad una fantomatica «legge naturale» che sostengono imporrebbe divieto al divorzio, il divieto alla libertà di scelta delle donne, il divieto all'amore non finalizzato alla procreazione e il divieto all'autodeterminazione dei malati:
A quel punto la signora Wanda ha sostenuto che Conte avrebbe approfittato del Covid per far approvare la legge Zan che lei sostiene sia «un pericolo» per «l'identità dell'uomo» a causa di una «cultura permeata di gender» visto che al cinema e in televisione si vedono dei gay e lei non lo vorrebbe. Dice anche che «nelle scuole esiste un indottrinamento gender da dieci anni» e che «purtroppo questa legge configura reati penali» che lei sostiene siano inaccettabili perché lo dice «il senatore Pillon», ossia il rappresentante di Gandolfini nella Lega. Ovviamente pare inutile osservare che le pene sono quelle che da trent'anni sono previste dalla Legge Reale-Mancino, soprattutto se la signora pare sognare una cultura omofobica visto che sostiene che «una legge come questa può essere pericolosa nel modificare la nostra mentalità, già condizionata dall'indottrinamento gender contro la verità sulla natura dell'uomo».
A quel punto la parola è passata al magistrato, il quale ha esordito esprimendo la sua contrarietà alla legge sul divorzio perché suo padre faceva parte del comitato contro la libertà di scelta e lui ritiene che era giusto che le persone non potessero divorziale perché suo padre stava bene con sua madre. Inutile a dirsi, il fatto che loro stessero bene non spiega perché pretendessero che chi stesse male dovesse soffrire per il resto della propri vita.
La Legge Scalfarotto-Zan giunge alla fine del percorso. E lo fa in un modo davvero preoccupante perché rende questo percorso e possibile ciò che prima era vietato, come la legge sul divorzio o quella sull'aborto che ha reso possibile uccidere i bambini mentre prima era vietato. Ma la Legge Zan-Scalfarotto va oltre, Anche se è la Legge Zan, anche se dietro c'è sicuramente Scanfarotto, ma hanno ritenuto che dovessero presentarlo con una faccia di un Zan che è sempre molto sorridente ma che, come avviene in tutto il mondo, ha pensato bene di pensare a nuove fattispecie penali. Zan ride molto ma ha pensato un modo per cui noi dovremmo andare in carcere o comunque dovremmo stare zitte. Il salto di qualità della legge Zan-Scalfarotto è che ormai vogliono costringerci a credere e a fare determinate cose sotto minaccia di una sanzione penale.
Questo stravolgimento della verità naturale, ormai è arrivato al punto in cui occorre minacciare perché le persone si comportino in un certo modo e addirittura credano certe cose. E se non ci credono, devono stare zitti.
Peccato che la norma parli di aggravanti previste in caso di reati. E comunque, il discorso del magistrato dovrebbe portarci a poter sostenere che è ingiusto che ci "minaccino con azioni penali" se noi vogliamo uccidere qualcuno. Perché a quel punto bisognerebbe lamentarsi che gli assassini siano costretti a non uccidere e debbano pure stare zitti.
Sempre sostenendo che il contrasto all'omofobia sarebbe «un nuovo reato», il magistrato afferma pure che l'unico dato certo sarebbe il sesso e che l'orientamento sessuale e il genere sarebbero concetti che lui non capisce cosa siano. Parte poi così la solita litania di lamentele sul fatto che lui esige di poter urlare in faccia alle persone trans che lui le ritiene uomini anche se donne, sostenendo che una legge che limiterebbero quelle violenza sarebbe da intendersi come una legge che «punisce la libertà di manifestazione del pensiero». E questo ci riporta al suo pensiero iniziale, polendolo come il maschio eterosessuale che non ha interesse per la dignità altrui esattamente come suo padre voleva vietare agli altri di poter divorziare perché lui non aveva bisogno di farlo.
A quel punto il magistrato dichiara che «quanto stiamo dicendo oggi sarà già passibile di denuncia penale», evidentemente ritenendo che le sue parole debbano essere ritenute un reato d'odio.
Senza spiegare in he modo un discorso privato dovrebbe essere ritenuto incitamento all'odio da parte di un'organizzazione, il magistrato afferma che:
Un altro articolo punisce le associazioni che incitano alla discriminazione. Quindi le persone verranno punite per quello che dicono privatamente. La polizia potrà mettere cimici all'interno delle associazioni per sentire quello che si dice al loro interno. Permetterà di fare perquisizioni, perché la polizia vorrà vedere se una persona a casa sua ha del materiale e butteranno tutto all'aria per cercare libri o volantini. Ad essere messe in pericolo non sono solo le nostre condotte, ma quello che diremo e la nostra liberà di associazione.
Il discorso passa poi a sostenere che l'educazione al rispetto nelle scuole debba essere reso «facoltativo» perché ritengono che l'obiettivo della legge sia «mettere le mani sui nostri figli mentre sbatteranno in carcere noi adulti» perché vorrebbero «costringere le nuove generazioni a pensare in un determinato modo». Ed immancabile arriva il loro voler paragonare l'educazione al rispetto, sostenendo che dicare i bambini prima che maturino i loro pregiudizi sarebbe equiparabile allo stupro di un minore.
E da lì parte la deriva, con il magistrato che i lancia nel sostenere che «molti psicologi dicono che la pedofilia è un orientamento sessuale e che ciò non è un delitto ma una tendenza che bisogna comprendere. C'è chi ha tendenze omosessuali e chi ha tendenze pedofile. Se definiremo la pedofilia come orientamento sessuale, sarà punito dalla Legge Zan anche chi inviterà alla discriminazione nei confronti dei pedofili»
A quel punto, Antonio Bianco, in qualità di responsabile della Confederazione Triarii, ha dichiarato:
Una cosa che dovrebbe suscitare la nostra attenzione e innalzare il livello di pericolo è tutte le volte che noi sentiamo parlare di orientamento sessuale. Perché l'orientamento sessuale è comunque uno strumento della neolingua per sovvertire quello che in realtà è l'ordine naturale. Perché noi sappiamo, ce lo dice la morale cattolica e l'evidenza biologica, che il sesso è di per sé orientato per natura. Non esiste il sesso tra simili, quindi non esiste un sesso omo, ma potremmo anche dire non esiste un sesso tra etero perché esiste solo il sesso tra complementari, quindi tra l'uomo e la donna. Quindi ogni colta che noi sentiamo parlare di orientamento sessuale, è un qualcosa che va contro l'ordine naturale.
Tutto questo mentre il magistrato annuiva. Ed annuiva pure mentre Bianco si è messo a ripetere le illazioni per cui è indagata la loro Silvana De Mari affermando:
Abbiamo parlato di pedofilia. Potremmo fare riferimento a Mario Mieli, che è l'ispiratore del movimento lgbt italiano, anche se poi l'ha esportato oltre i confini nazionali, che diceva cose su "i vostri figli". Questi aspetti così terribili purtroppo non arrivano. È compito di ogni cattolico farsi promotore di queste informazioni.
Peccato che significherebbe dare falsa testimonianza, dato che Mieli non abusò mai di un minore e le illazioni che si sono inventate i fondamentalisti si basano sulla loro capacità di comprendere i testi. Ma è in un crescendo di affermazioni preoccupanti che Bianco ha poi incalzato:
L'omofobia è una parola che indica la paura dei simili. L'omofobia di per sé non dovrebbe esistere. In realtà esiste un ambito in cui l'omofobia ha fatto vittime, ed è il simile più simile che può esistere, come il figlio rispetto alla madre. Quindi la vera omofobia è l'aborto.
Noi dobbiamo fare questo, ribaltare quello che è l'attacco alla verità e la libertà e riproporli per quello che sono.
Riparte Wanda Massa:
L'attacco ai bambini, che è insito nell'ideologia gender, è una distruzione dell'identità più profonda perché va a distruggere l'identità sessuale dell'individuo. È particolarmente inquietante, anche s grazie a Dio non abbiamo ancora il ddl Zan, ma intanto è passato che il servizio sanitario nazionale passa i farmaci per chi vuol cambiare sesso. È un qualcosa di abominevole. Io avevo visto delle conferenze dell'avvocato Amato che diceva che erano esperimenti devastanti.
E qui si torna a mostrare la matrice ideologica del loro odio, come sempre riconducendolo a quella lobby che da anni cerca di diffondere odio e disinformazione contro la comunità lgbt. Ed 'è ancor più grave che un magistrato possa prestarsi a rilanciare il materiale propagandistico pubblicata dall'organizzazione di promozione omotransfobica Famiglia Domani:
Da lì si passa al solito abuso del sentimento religioso, con il loro sostenere che quei cattivoni che difendono i bambini dall'odio sarebbero contro il cristianesimo perché «nella Bibbia ci sono moltissimi passaggi di condanna di atti contro natura». El il magistrato ne approfitta per sostenere che «il poliziotto che farà perquisizioni nella abitazioni a seguito di una denuncia per omofobia ti porterà via da casa anche la Bibbia. Ma noi ovviamente invocheremo la liberà di religione». E dice anche che gli omofobi verranno assolti perché potranno andare dai giudici a dire: «Il Signore mi ha detto di dire questo, c'è scritto nella Bibbia, non venite a raccontare balle. Sodoma è stata distrutta, quindi se l'ha detto la Bibbia non potete obbligarmi a non dirla».
Peccato che nella Bibbia si raccontino anche di stupri ed omicidi, ma fortunatamente non basta dire che è stato Dio a volere che si ammazzasse qualcuno per evitarsi una condanna.
In conclusione, parte l'attacco anti-europeista del magistrato basato sul suo lodare le politiche dei neonazisti polacchi che vogliono vietare l'esistenza dei gay. Ed è inveendo contro chi si oppone a quella violazione del diritti umani che lui afferma che: «Vogliono costringere delle democrazie compite come quelle polacche ad andare indietro rispetto a decisioni liberamente prese. È per questi motivi che bisognerebbe chiedere l'uscita dell'Italia dall'Unione Europea». Ed è da lì che si passa a promuovere il loro rosario contro i gay:
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