Milano, l’assessore De Corato usa il Covid per calpestare le vittime di transfobia


Il partito di Giorgia Meloni pare ormai ossessionato dalla volontà di ostentare la loro omofobia. Mentre oggi il mondo celebra il TDoR in ricordo delle vittime di transfobia, a Milano è l'assessore alla sicurezza di Fratelli d’Italia ad aver attaccato le iniziative del Comune a sostegno delle vittime di odio. In particolare, l'esponente populista si è messo a sbraitare come un indemaniato che lui non tollera si possa proporre la creazione di una stele in ricordo di Gianni Delle Foglie e Ivan Dragoni, pionieri delle unioni civili, e che lui disprezza la bandiera transgender issata a palazzo Marino in omaggio al Trans Day of Rimembrance:

A Milano, dopo la targa abusiva messa dentro palazzo Marino, per ricordare il matrimonio tra gay, oggi è stata messa una bandiera transgender su palazzo Marino che è diventato in periodo di Covid il simbolo LGBT. Ma vi pare il momento in questo momento di fare questa roba qui? LGBT? Mentre c’è il Covid, mentre la gente deve soffrire, sta soffrendo. Questi signori mettono la bandiera LGBT sul balcone di palazzo Marino. Credo sia inopportuno in questo momento fare queste cose. Ricordo come nel 1992 a palazzo Marino fu messo allora, nel 1992, questa targa, abusiva, per ricordare quel matrimonio tra gay. Non credo che in questo momento una stele o una bandiera LGBT sia un esempio, soprattutto in un momento in cui Milano soffre.

Luca Paladini, portavoce dei Sentinelli di Milano, replica:

De Corato che mette in contrapposizione i morti del covid con le battaglie sui diritti civili, mostra quanto si possa strumentalizzare in modo osceno la tragedia che ci sta colpendo. Pensi piuttosto a svegliare il suo Presidente e il suo collega Gallera totalmente incapaci proprio a rendere meno doloroso il bollettino quotidiano qui in Lombardia. È incredibile, letteralmente incredibile, che con tutti i disastri in merito alla gestione sanitaria che sta combinando Regione Lombardia un suo assessore trovi il tempo di fare polemiche su una stele che ricorda due uomini che si amavano e che contribuirono in quella giornata a buttare giù una prima breccia nel muro dell’intolleranza.

Ed è così che i populisti ci hanno riconfermato che per loro gli italiani morti sono carne da macello che va messa a frutto per le loro attività di business.
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