Il consigliere della destra pavese: «Per salvare vecchietti roviniamo la vita ai giovani»
La destra populista pare ormai un circo degli orrori in cui si fa a gara a mostrarsi il più disumano tra gli spregevoli. Dopo il fondoschiena mostrato in consiglio comunale dal coordinatore parmense di Fratelli d'Italia per deridere il contrasto alla violenza sulle donne e l'ennesima sparata sessista di Feltri a sostegno di chi stupra una donna, un consigliere di destra pavese dice che «per salvare vecchietti roviniamo la vita ai giovani».
Se non è chiaro se il signor Niccolò Fraschini abbia una madre e la ritenga una "vecchia" che può pure crepare visto che lui ha voglia di andare a divertirsi al bar durante una pandemia, è interessante con quel ipocrisia questi vogliano appropriarsi della parola "famiglia" mentre sbraitano che la vita della loro mamma non conterebbe un cazzo. Ed è così che sui social scrive:
Ritenere che una pandemia possa essere definita «un conflitto generazionale» è aberrante, ma ancor più disgustoso è come lui sostenga che la vita di chi ha lavorato per costruire la ricchezza in cui lui si crogiola dovrebbe essere uccisa perché lui vuole fare la pacchia. E pare interessante anche il suo sostenere che Conte sarebbe cattivo perché non stermina gli anziani come se fosse Hitler, garantendo che il suo Salvini e la sua Meloni non avrebbero esitato a uccidere i loro genitori pur di andare a divertirsi a qualche sagra della porchetta.
Dal canto suo, l'esponente di destra non è nuovo a frasi trasudanti d'odio. Lo scorso febbraio pubblicò un post sul Coronavirus infarcendolo di pesanti insulti rivolti a napoletani, francesi e romeni:
Insomma, parole che dimostrano come le destre non sappiano far altro che campare sull'odio, sull'egoismo, sul razzismo e sul menefreghismo. E per chi si domandasse quale sia il motivo che li spinge ad essere sempre più intolleranti, la risposta pare semplice: in Italia condannata al populismo, l'odio procura visibilità mediatica ed ospitate televisive con Barbare d'Urso:
E se è pur vero che ci sarà chi condanna quelle parole, è altrettanto vero che la televisione permette di diffondere quei messaggi d'odio a milioni di telespettatori, rischiando di farli sentire legittimati nelle loro posizioni razziste. E c'è chi farebbe qualunque cosa per andare in TV, come testimoniano quei criminali che alcuni anni fa lanciavano sassi dai cavalcavia autostradali solo nella speranza che al telegiornale parlassero di loro nel caso in cui fossero riusciti a ferire qualcuno.