Il "gay di destra" proclama la vittoria di Trump
L'aspirante candidato populista Ferdinando Tripodi ci informa che lui ha deciso che le elezioni statunitense sarebbero state vinte da Trump, forse perché quello era il volere del suo venerato Matteo Salvini. Ed è forse dal divano di casa sua che ha deciso di dichiarare che lui avrebbe evidenze di imprecisati brogli elettorali:
Ovviamente al populista pare non interessi molto di come la stragrande maggioranza degli americani abbia votato contro Trump o di come Trump sia stato eletto nonostante la Clinton avesse ottenuto molti più voti di lui. La sua retorica si piega al volere di Salvini e l'accusa diventa un qualcosa da avanzare sulla base delle proprie voglie.
D'altronde, se si guarda al voto popolare e non all'estensione di territori desertici, l'evidenza di come stiano andando le elezioni statunitense e quale sia il volere del popolo pare evidente:
Ma dato che il suo core-business rimane il suo proclamarsi "gay di destra" che pretende di essere chiamato "fr*ocio" da Giorgia Meloni, è anche contro il ddl Zan che scrive:
Chiaramente lui potrà continuare a dire quello che vuole e nessuno lo potrebbe denunciare. Ma se lui dovesse decidere che, in nome di quella sua personale opinione, decidesse di andare in giro a picchiare a sangue i genitori gay, a quel punto entrerebbero in gioco le aggravanti che lui dice di non volere. Perché un conto è che lui voglia recitare le filastrocche che preferisce, un altro sarebbe il suo pretendere che la sua opinabile "opinione" sia inferta la forza a chi non la pensa come lui.
Ed è in quel suo costante tentativo di cavalcare discriminazione e abbia sociale che una sua seguace ci offre l'idea della "famiglia tradizionale" che hanno i populisti, usando un account pubblico per sparare a zero contro il fratello gay:
Buffo, perché caso vuole che questa gente non parli mai dei diritti dei bambini violati da uomini che si portano a letto delle donne. Evidentemente tutto diventa pretesto per "giustificare" la loro omofobia.
Da segnalare è anche come il populista di Latina risulti impegnato a fomentare illegalità, sostenendo che le leggi debbano essere violate se ci si racconta che il profitto dovrebbe garantire la "libertà" di poter far ammalare gli altri:
Pare curioso che lui non se la prenda con una giunta populista che non ha fatto nulla per incrementare i posti nelle terapie intensive, preferendo inveire contro chi vuole evitate di giunga a dover scegliere chi curare e chi condannare a morte certa. Il tutto, gridando "libertà" in un uso ideologico del termine, dato che pare evidente che sia l'egoismo e il disfattismo la loro unica vera rivendicazione.