La destra vuole spendere migliaia di euro per cambiare il nome di Niscemi ed intitolarla alla Madonna

A Niscemi, in provincia di Caltanissetta, si conta il più altro numero di persone contagiate da Coronavirus dell'intera provincia, ma la priorità del sindaco di destra è quella di spendere decine di migliaia di euro per intitolare la città alla Madonna.
Massimiliano Conti esige infatti che la città sia identificata con la denominazione "Città di Maria Santissima del Bosco" e lo ha fatto scrivere nella delibera di giunta numero 103 del 18 novembre 2020, stanziando i primi 10mila euro per organizzare un referendum popolare in cui i cittadini saranno chiamati a rispondere alla domanda: «Volete che l'attuale nome di Niscemi venga identificato con l'aggiunta della denominazione "Città di Maria SS. del Bosco"?». Tutto questo senza essere ancora passato dal consiglio comunale.

Lui si dice fiero della sua iniziativa confessionale che calpesta il principio di laicità dello stato, asserendo che: «Il primo cittadino, conscio della portata storica che potrebbe cambiare il futuro della comunità, ha deciso di portare avanti la procedura». Inoltre sostiene che la Madonna stia facendo morire i suoi concittadini e che smetterà di ammazzarli in cambio di quel suo sacrificio, come avveniva ai tempi dei romani che portavano doni agli dei: «Il sindaco e la giunta comunale, tenuto conto anche del momento storico al quale è legata tutta l'umanità a causa della pandemia, intende suggellare, con la nuova identificazione di Niscemi, il profondo legame dei cittadini con la madre di Cristo».
Il sindaco ha pure tirato fuori che, durante il terremoto del 1693, lui sostiene che «tutta la popolazione si rivolse alla patrona che miracolosamente salvò i santamarioti dalla morte». E da qui passa a raccontare che «Niscemi appartiene alla nostra patrona Maria SS. del Bosco. La proposta nasce dalla consapevolezza che la storia della nostra città è permeata dall'identità religiosa e dalla devozione verso la nostra patrona». Tra le motivazioni, sostiene che l'uso del nome della madonna «consentirà un maggiore legame con la tradizione religiosa e darà la possibilità di ottimizzare l'attività di promozione dell'offerta turistica e di incrementare lo sviluppo economico della comunità locale» in modo che, «con l'aiuto della Madonna», il comun e possa andare verso «un grande risorgimento».

Diversa è l'opzione del Partito democratico di Niscemi, il quale parla di una «delibera inopportuna e fuori luogo. Inoltre, comporta per i cittadini e la pubblica amministrazione la modifica di tutti i documenti con pesante aggravio di lavori e spese». Il segretario locale, Francesco Di Dio, e la capogruppo, Rosa Cirrone Cipolla, sottolineano anche come «in una fase difficile di portata epocale, sorprende il fatto che il sindaco e la giunta comunale della nostra comunità, in cui peraltro si registrano gli indici di contagiosità del Covid più alti della provincia possano pensare a volere cambiare il nome alla città».


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