La ferocia dei fondamentalisti. Il figlio di Massimo Gandolfini: «Io, trasofobico, vi sfondo il cul*»
L'organizzazione forzanovista Provita Onlus continua a fomentare odio contro la comunità lgbt, arrivando a sostenere che a Roma sarebbe comparso uno "scissione violento" che osava condannare la violenza di quegli omofobi che trascorrono le loro giornate a seminare odio o di chi con quell'oidio ci fa pure soldi:
Se ovviamente non è chiaro in che modo quello striscione dovrebbe impedire che la Legge Reale Mancino sia estesa anche ai reati basati sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere della vittima, è tra i commenti che troviamo il figlio di Massimo Gandolfini pronto a scrivere:
Tra violenza e volgarità, il figlio adottivo di Gandolini (leader della lobby omotransofobica italiana) pare dunque riconoscersi nella definizione di "transofobico". E chissà se è questa l'idea di educazione di cui parla Gandolfini quando protesta con i suoi amichetti di Provita Onlus davanti al Miur dicendo che lui esige che i genitori siano lasciati liberi di indottrinare all'odio la prole e che nessuno debba permettersi di tutelare i minori.
Stando a quanto dichiarava Gandolfini ai giornali, Marcos è la sua quinta adozione, avvenuta nel 1990. Nato nel 1985 a Belo Horizonte, nello Stato brasiliano del Minas Gerais, è sposato e fa l’ausiliario alla Poliambulanza si Brescia (ossia nella struttura in cui il padre lavora come professore) insieme alla moglie.
A fargli compagnia, la solita banda di seguaci di Provita Onlus che paiono tutti identificarsi nella definizione di trasofobici mentre sbraitano che loro non vogliono leggi contro l'odio dato che nella Bibbia ci sarebbe scritto che il maschio avrebbe il dovere di penetrare la vagina delle donne:
Come al solito, pare surreale che chi fattura denaro fomentando odio sociale possa essere riconosciuta come "onlus" dallo stato.