La vergogna del Fatto che dedica spazio alle polemiche gratuite di Adinolfi


Incarnando quel "noi contro loro" che fu alla base della propaganda della dittatura nazista, il fondamentalista Mario Adinolfi continua a proporsi come il violento che incarna l'intolleranza di chi vuole limitare la libertà e la felicità altrui pur di raccontarsi che il loro avere erezioni alla vista di una ragazzina sarebbe ciò he i neofascisti dicono debba essere ritenuto il nuovo arianesimo.
Ed è dunque proponendoci come il re degli omofobi che il bulletto romano si è messo a starnazzare istericamente che lui esigeva più spazio sui giornali attraverso quelle sue patetiche polemiche che lo vedevano sostenere che la Rai dovesse licenziare i gay in virtù di come lui preferisse presentatori che condividessero i suoi medesimi pruriti sessuali alla vista di una donna:


E se due pagine dedicate alle polemiche di Adinolfi sono due pagine sprecate, ecco che il fondamentalista si mette a sbraitare che lui vuole più visibilità o rischierà di non poter far soldi grazie al prossimo ragazzino che sarà reso vittima di bullismo a causa sua. Ma d'altronde si parla di quel sedicente politico che portò sul palco dei suoi convegni un Luca di Tolve che promuoveva le fantomatiche "cure" dell'omosessualità teorizzate da Nicolosi, provata causa di innumerevoli adolescenti spinti al suicidio. E chi vuole essere complice della morte di un ragazzino potrà mai avere una coscienza o una morale?
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