L'esponente del parito di Adinofli: «Il moderno amore gay non è estraneo a derive pedofile»
È Giovanni Marcotullio, esponente politico del partito omofobo di Mario Adinolfi, ad aver firmato un violento articolo intitolato "Davvero i Sodomiti, Davide e Gionata erano gay?" che è apparso sulle pagine del sito integralista Aleteia. Manco ci fosse bisogno di dirlo, lo scopo del suo articolo è quello di sostenere che Dio odia i gay e che nessuno deve permettersi sostenere il contrario.
In quella loro neolingua in cui l'omosessualità diventa "omoerotismo" in virtù di come loro neghino possa esistere un orientamento sessuale diverso dal loro, l'adinofiniano esordisce scrivendo che la Pontificia Commissione Biblica a ritenere che peccato di Sodoma non sarebbe l’omosessualità, quanto la mancanza di ospitalità verso lo straniero bisognoso ed indifeso. E neppure a lui sta bene che l'amore tra Gionata e Davide o quella di Saul e Davide possa essere ritenuta approvazione dei rapporti omosessuali.
Ed è così che il signor Marcotullio dice che la Chiesa avrebbe "cambiato" idea sull'interpretazione di quel testo perché sarebbe colpa di una terribile "lobby gay" che lui dice sia violenta nel rivendicare i propri diritti:
Perché l’omosessualismo è un movimento (sub)culturale tipico del nostro evo, e «la cosiddetta “cultura gay”» (così se ne parla nei documenti magisteriali) è la materializzazione recentissima (risalente a non più di cinquant’anni fa) di una presenza costante ma marginale, nella storia (e soprattutto negli ambienti clericali), che vive in questi decenni una fase revanscista non priva di risvolti violenti (si pensi alle sfacciate pretese sull’utero in affitto).
A quel punto il signor Marcotullio inizia ad accomunare i gay alla pedofilia, offendo la sua falsa testimonianza:
Quella dell’antica Grecia – che tanto a Sparta quanto ad Atene incoraggiava la pratica omoerotica tra adulti e giovanissimi – è una questione che si pone al crocevia tra rito iniziatico ed efebofilia (dunque una fattispecie diversa da quella del moderno “amore gay”, pure non estraneo a derive pedofile); già in epoca tardo-antica fu considerata una parentesi chiusa e di cui tenere viva la memoria solo per non riaprirne mai la prassi.
In realtà la storia non andò proprio così', dato che furono proprio i filosofi greci a teorizzare che lo scopo dell'atto sessuale fosse finalizzato alla procreazione attraverso l'osservazione degli animali. E se la loro analisi era incompleta dato che ai tempi non presero ine esame gli animali gay che esistono in ogni specie, furono i cristiani ad trovare interessante quella teoria che avrebbe consentito loro di ottenere potere temporale infliggendo un controllo della sessualità.
L'articolo inizia cos' a dire che è evidente che la Bibbia serva a giustificare l'odio omofobico:
Ciò detto, e dopo aver sorriso dell’ingenuo refrain “ma dal Vaticano II in poi”, bisogna pure ribadire con nettezza una cosa: il fatto che fin da subito (già da 2Pt 2 e Gd 7) il nome della biblica città di Sodoma abbia offerto il conio allo stigma “sodomia/sodomita/sodomitico” non toglie che fin dall’antichità i cristiani abbiano ravvisato nella “colpa dei sodomiti” il duplice peccato di impurità sessuale contro natura e di sottomissione violenta dello straniero.
Per tentare di sostenere la sua tesi, Marcotullio inizia a dire che il concetto di straniero andrebbe interpretato come un riferimento ai migranti, nonostante sia molto probabile che ai tempi ad essere considerato tale fosse chiunque venisse dal paese vicino 8come ancor oggi accade nei borghi più isolati d'Italia). Ed è così che scrive:
Certo che il peccato di Sodoma è sia contro la natura dell’uomo sia contro la società umana: difatti Pietro avrebbe esortato i cristiani a non assecondare la carnalità nemica dell’anima bensì a “vivere come stranieri e pellegrini”. Che poi all’epoca di Pier Damiani si parlasse più di omoerotismo che di accoglienza dello straniero si deve al semplice contesto prossimo di quegli autori medievali, i quali avevano a che fare molto più con disordini collegati all’omofilia nei monasteri e nelle curie che non con forti flussi migratori da gestire.
A quel punto inizia a dire che è evidente che nessun gay possa essere amato da Dio:
Se l’arcaico passo genesiaco è terreno di arrocco di quanti sembrano preoccupati delle manovre degli omosessualisti, è il ben più storicamente circostanziato racconto dell’amicizia tra Davide e Gionata a preoccuparli di più.
La sua teoria è che i due fossero soltanto amici:
Attenzione ancora maggiore si pone però su 2Sam 1,26, in cui si vorrebbe addirittura leggere la dichiarazione davidica di una propria personale preferenza per gli uomini, in cose di boudoir, in esplicito paragone con le donne. “צַר־לִ֣יעָלֶ֗יךָאָחִי֙יְהֹ֣ונָתָ֔ןנָעַ֥מְתָּלִּ֖ימְאֹ֑דנִפְלְאַ֤תָהאַהֲבָֽתְךָ֙לִ֔ימֵאַהֲבַ֖תנָשִֽׁים׃” significa infatti: «A me viene angoscia per te, fratello mio Gionata: tu sei stato a me molto caro. Meraviglioso il tuo amore per me più dell’amore di donne». Evidentissima l’intensità della frase, ma stavolta si deve rilevare che il termine “אַהֲבָֽ” [ahavà] – identico in entrambe le ricorrenze (mentre alcune traduzioni cercano di “normalizzare” differenziando in “amicizia” e “amore”) – non è affatto particolare quanto “חָפֵ֥ץ” [haphèts], e difatti i LXX l’hanno reso con un ampio “ἀγάπησις” [agàpesis], “sentimento d’affetto”. Sollevando poi lo sguardo appena oltre il versetto, si vede che il genere letterario è quello dell’elegia funebre, in cui si mettono da parte perfino le divergenze politiche per onorare il defunto: o meglio la coppia di defunti, nella fattispecie, che sono Gionata e Saul.
A quel punto tenta di sostenere che lui avrebbe ragione perché a sostenere le sue tesi sarebbe un tale di nome Franklin Salzman che il militante di Adinofli definisce come «un omosessualista militante». Peccato che non basti che due singole persone si diano ragione per rendere vera un qualcosa che il vaticano stesso e fior di studiosi hanno rigettato.
Ma forse la vera domanda è un'altra: qual è il senso di un Giovanni Marcotullio che trascorre ore ed ore a cercare di sostenere che Dio odi i gay? Non potrebbe dedicare quel tempo a cercare gli inviti all'amore dato che la seconda moglie dei suoi leader politico si lamenta chei poveri che si riparano dal freddo rovinerebbero il panorama?
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