Libero pare simpatizzare con lo stupratore, sostenendo che la vittima se la sarebbe cercata: «Se è entrata in camera da letto, pensava di recitare il rosario?»
Alla vigilia della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, Libero ha pensato di pubblicare in prima pagina un osceno editoriale in cui il loro Vittorio Feltri tenta di proporre quella sua idea per cui sarebbe colpa delle donne se gli uomini le stuprano. Ed è aberrante che nel 2020 ci siano persone che non provano vergogna nel rilanciare la tesi per cui sarebbe la vittima che se l'è cercata.
Il tema riguarda il caso di Ciro Grillo, il figlio ventenne di Beppe Grillo, e tre suoi amici che risultano formalmente indagati per violenza sessuale in concorso. Tra le prove dell'indagine anche una foto che ritrae Ciro Grllo con la ragazza addormentata dopo essersi ubriacata.
Superando l'indecenza a cui il quotidiano di propaganda populista ci ha ormai abituato, Vittorio Feltri è riuscito a defecare un titolo inaccettabile come: “La ragazza stuprata da Genovese è stata ingenua”. Ed è debuttando con quel moralismo populista si bassissima lega (peraltro patetico visto che lui ha servito Berlusconi e le sue olgettine per anni) che scrive:
Su Alberto Genovese, napoletano trapiantatosi a Milano e qui arricchitosi smodatamente dopo gli studi bocconiani, ha già scritto abbondantemente il nostro ottimo Filippo Facci, pertanto non ho molto da aggiungere. Posso solo fare una chiosa, visto che della vicenda non si smette più di parlare, come fosse una novità che i drogati vanno fuori di testa e ne combinano di ogni colore il signorino di cui trattiamo consumava cocaina a strafottere e spesso la sera, per vincere la noia, organizzava nel proprio lussuoso attico dei festini con amici e soprattutto amiche che si concludevano con grandi perfomance gastrosessuali.
Ed è dopo quel suo sostenere che gli autori dei crimini non sarebbero responsabili delle proprie azioni che Feltri vomita pure questa frase:
Personalmente ho constatato che si fa fatica a sco… una che te la dà volentieri, figuratevi una che non ci sta.
Quindi Libero pare voler suggerire che si dovrebbe simpatizzare con gli stupratori perché, poveretti, le vittime non stanno ferme mentre loro le violentano brutalmente. O forse sostiene che lo stupro non esisterebbe perché loro ritengono che una donna lo voglia anche se dice no, esattamente come sono soliti sostenere i responsabili di stupro in tribunale.
Ed è sempre dicendo che lui non crede allo stupro perché lui non è mai riuscito ad andare oltre al primo coito (povere le sue fidanzatine!) che Feltri tocca il fondo:
Dicono che Genovese sia andato avanti tutta la notte a violentare Michela, una ragazzina di 18 anni la quale pare fosse la terza volta che si recava nella abitazione del nostro "eroe" del menga. Prima osservazione. Dopo che hai penetrato la fanciulla non sei soddisfatto? Nossignori. Vai avanti a farlo fino all'alba. Ammazza che forza. Sei un uomo o un riccio? Come si fa a darci dentro per tante ore. lo, anche quando ero un ragazzo, dopo il primo coito al massimo fumavo una sigaretta, poi dormivo delle grosse. D'accordo che Genovese era carburato dalla coca, ma la cosa non giustifica tanto accanimento sulla passera. Quanto alla povera Michela, mi domando: entrando nella camera da letto dell'abbiente ospite cosa pensava di andare a fare, a recitare il rosario? Non ha sospettato che a un certo punto avrebbe dovuto togliersi le mutandine senza sapere quando avrebbe potuto rimettersele?
Significativo è il suo sostenere che una donna dovrebbe «togliersi le mutandine senza sapere quando avrebbe potuto rimettersele», quasi sostenesse che ogni singolo atto sessuale debba essere uno stupro e che la donna non possa decidere nulla. In realtà si può fare sesso col primo che capita e chiunque ha il diritto di potersi rimettere le mutandine quando vuole, altrimenti non è sesso ma è una violenza. Magari lui non lo sa, ma il sesso andrebbe fatto in due e la donna non è una bambola gonfiabile da usare a proprio piacimento.
Se è pur vero che i populisti sono quelli che elogiano chi erge statue per celebrare un Moltanelli che si vantò di aver stuprato una minorenne, pare malata la sessualità di chiunque non trovasse inaccettabili e violente quelle parole.
Ma se lo stupratore fosse stato un migrante anziché un ricco ragazzo bianco, Feltri avrebbe scritto le stesse cose? Oppure in quel caso avrebbe incolpato l'uomo e magari ne avrebbe pure chiesto la castrazione come pare vada di moda tra le destre populiste che vorrebbero una "giustizia" fondata sul rendersi responsabili di crimini peggiori di quelle commesso dal condannato?