L'indecenza di Giorgia Meloni davanti a Barbara D'Urso: «L'omofobia la combattiamo tutti»


L'ipocrisia di Giorgia Meloni pare non avere limiti. Ieri è stata ospite di Barbara D'Urso, in quella sua corsa ad una costante campagna elettorale che sottolinea come le sue fantomatiche "altre priorità" paiano esistono solo quando si è alla ricerca di un pretesto per impedire neofascisti di poter rischiare un'aggravante qualora delinquano in virtù dell'orientamento sessuale o dell'identità delle loro vittime.
ma dato che il populista dice cose a caso sulla base di quella che viene ritenuta la convenienza del momento, è surreale cos'abbia replicato ad una Barbara D'Urso che se n'è uscita dicendo «Ti prego non ostacolate al Senato la legge contro l'omofobia. Ti prego. So che la pensi diversamente. È una cosa per cui io lotto da quindici anni. Ho buttato questa palla a te, sapendo che sei una persona intelligente e quindi sai di cosa sto parlando».
Pur di non contraddire la paladina della trasmissione, la leader di Fratelli d'Italia ha dichiaro che lei sarebbe «contraria all’omofobia». Peccato che poi porti il figlio concepito al di fuori del matrimonio al Family Day di Gandolfini o che sia risultata in prima linea nella promozione World Congress For Families di Verona, ossia l'evento organizzato da un'organizzazione vicina a Forza Nuova che ha radunato i peggiori omofobi e misogini del pianeta.

Rasentando l'indecenza, la leader del partito appoggiato dalla lobby di Gandolfini e dalla lobby di Steve Bannon ha avuto la sfacciataggine di affermare:

Non è un tema che puoi aprire in chiusura quando non ho tempo per rispondere. Combattiamo tutti l'omofobia, cosa diversa è fare una legge che diventa un modo per impedire che le persone pensino o dicano che l'utero in affitto non è una pratica di civiltà o per dire ai ragazzini delle elementari, ai quali giustamente non è mai stata portata l'educazione sessuale, che oggi si debba spiegare cos'è un omosessuale. Io penso che a queste cose a quell'età, quando i bambini non hanno gli elementi per metabolizzare, ci debbano pensare le famiglie e non lo Stato. È un tema molto diverso dal tema dell'omofobia. L'omofobia la combattiamo tutti.

Se vorremmo sapere in che modo lei dica di "combattere" l'omofobia, è surreale sostenga che un bambino che ha avuto la sfortuna di nascere in una famiglia omofoba dovrebbe essere abbandonato e costretto a subire la violenza dei suoi stessi genitori. Il tutto raccontando che lei ritiene che i bambini non sarebbero in grado di capire cosa sia l'omosessualità solo perché gli adulti che la votano sono divorati dal pregiudizio e dall'odio.
Ovviamente la populista ha evitato di parlare delle evidenze scientifiche, le quali spiegano che i pregiudizi vengono maturati nei primi anni di vita e che sarebbe inutile promuovere la tolleranza davanti a personaggi ormai condannati all'odio come la stragrande maggioranza dei suoi elettori.
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