Lo schifo di Gandolfini che usa i poveri contro il ddl Zan


Ai populisti piace molto la creazione di false contrapposizioni, cercando consensi attraverso il loro sostenere che i loro privilegi dovrebbero avere la precedenza sui bisogni altrui. E dato che il dio denaro piace molto più venerato di quel Dio cristiano che loro amano citare a sproposito, il fondamentalista Massimo Gandolfini ha ritenuto di dover usare i poveri contro la Legge Zan.
A suo dire, infatti, l'esistenza die poveri dovrebbe escludere la possibilità che si investano soldi per le vittime di violenza o per finanziare quei ragazzi che vengono cacciati di casa in virtù di quell'odio omofobico di cui lui si fa promotore. Il risultato è questa porcheria:


Definire l'assistenza ai bisognosi un «furto ai poveri» pare l'ennesimo tentativo di fare terrorismo sulla pelle dei bambini. E chissà perché lui si lamenta solo di quell'investimento mentre tace quando i soldi dei contribuenti finiscono ad organizzazioni che si fanno promotrici di odio e di principi incompatibili con la nostra Costituzione.
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