Pillon ed Adinolfi aggrediscono la maestra minacciata per la bufala di Cappuccetto Rosso "gender"
È costruita sull'ennesima bufala la nuova polemica delle lobby fondamentaliste che mirano a rivendicare il loro esigere un indottrinamento sessata dei bambini, asserendo si debba insegnare loro che il maschio è l'eroe e che la femmina è colei che deve stare ad aspettarlo in cucina.
Tutto ha avuto inizio con un'insegnate della scuola elementare Marconi di Firenze che è stata minacciata da un fondamentalista: «Due bastonate di notte a quell’insegnante e vedrete come smette subito», ha dichiarato il criminale. Il motivo di quella violenza gratuita è stato un semplice progetto scolastico che rivisita i ruoli nelle fiabe: ad esempio, nella favola di Cappuccetto Rosso la parte della protagonista avrebbe potuto essere interpretata da un bambino e quella del lupo anche da una bimba.
Schierandosi ovviamente dalla parte del criminale, il senatore leghista Simone Pillon si è precipitato a fare polemiche gratuite, arrivando a dichiarare dalla sua paginetta Facebook che:
A Firenze le associazioni LGBT impongono il programma per decostruire gli stereotipi di genere nelle scuole elementari. E così i bambini dai 6 anni in su vedono distrutta la loro identità sessuale, tutto in nome della lotta all’omofobia, e SENZA CHIEDERE NULLA AI GENITORI. Io di pazienza non ne ho molta, ma quando toccano l’identità dei bambini divento una iena. Fate quel che vi pare nelle vostre camere da letto, ma lasciate ai genitori il compito di educare i loro figli.
Naturalmente le cose sono andate molto diversamente da come giura Pillon. Non c’è stata nessuna rivolta dei genitori (che peraltro conoscevano perfettamente il programma) e l’unica mamma che si è lamentata risulta essere una candidata alle regionali in Toscana per Fratelli d’Italia. La preside ha infatti spiegato che: «In realtà questa rivolta delle famiglie non c’è mai stata. Le maestre hanno presentato il progetto in consiglio di classe e nessuno dei genitori, sul momento, ha avuto niente da ridire. Il giorno dopo una mamma ha obiettato che non le andava bene e che non avrebbe fatto seguire alla figlia quel laboratorio. Si trattava quindi di un’unica voce, di quella singola mamma e del marito, e non certo di un coro di proteste».
Una volta che la Lega e Fratelli d'Italia hanno montato il loro caso mediatico finalizzato all'ostentazione della loro omofobia e del loro sessismo, la maestra è stata travolta da una valanga di minacce e di insulti ed ora vive ora in un forte stato d’ansia. Come avveniva quando Toni Brandi denunciava qualunque insegnante proponesse tematiche a lui sgradite per far capire che bisogna fare quello che dice lui se non si vogliono grane, le destre ha rilanciato quel messaggio intimidatorio facendo capire che le maestre non devono osare insegnare il rispetto ai bambini o loro gliela faranno pagare. E data la matrice dell'aggressione, non stupisce come il modus operandi sia quello classico del fondamentalismo organizzato, con video in cui le parole della maestra venivano modificate e mistificate. D'altronde si parla di persone che campano sulla menzogna e che cercano di far soldi rovinando la vita ai bambini.
Da vomito è anche l'intervento di Mario Adinolfi, invitato da Canale 5 a defecare il suo odio contro la maestra. Il professionista dell'odio omofobico ha recitato le sue solite litanie sul fatto che bisognerebbe dire che i bambini sono molto doversi dalle bambine e che i due sessi devono avere ambizioni sociali diverse. D'altronde lui teorizza che la donna debba essere sottomessa e ama sbraitare come un indemaniato che lui esige che alle sue figlie si insegni che che il loro unico ruolo scoiale sarebbe quello di farsi ingravidare e di produrre prole.
Tra i passi più aberranti dell'intervento, Adinolfi dichiarare che il sostenere che le sue figlie dovrebbero avere pari dignità rispetto ad un maschio sarebbe «follia» e giura che i bambini verrebbero turbati all'idea che Cappuccetto Rosso non sia un ruolo da identificare con quelle donne che lui dice debbano essere costretta alla sottomissione. Poi, facendo finta di non capire che quell'esercizio era contro il sessiamo che il fondamentalista cerca di tirare in ballo le persone trans, affermando:
Siamo dentro la follia di una ideologia che vuole incidere sull'immaginario dei bambini. Questo è davvero insopportabile. Che si debbano turbare l'equilibrio di bambini di sei anni, raccontando che maschio è uguale a femmina, che non c'è nessuna differenza perché si vuole sostenere che papà è uguale a mamma, che il ruolo paterno è identico a quello paterno, che i sessi sono intercambiabili, che anzi si può cambiare sesso con la tranquillità con cui si cambia una giubba, questo è insopportabile.
Ad essere insopportabile è un intollerante che non riesce a comprendere il senso di un esercizio delle elementari, sbraitando che lui esige che i bambini degli altri siano indottrinati a quel sessismo che lo sta portando ad essere il peggior carnefice della sua tessa prole. E chissà se a turnare i bambini non è piuttosto il suo urlare in faccia alle sue figlie le modalità in cui lui dice di aver penetrato le vagine delle loro madri. E daccero canale 5 non rpova vergogna a dre visibilità a personaggi simili?