Pisa approva una mozione contro il ddl Zan. La Lega: «Difendiamo chi dice che le unioni gay sono inferiori a quelle di noi eterosessuali»
Il Comune di Pisa, con voto favorevole unanime da parte della maggioranza di destra, ha approvato una mozione che esprime contrarietà rispetto alla legge contro l’omo-lesbo-bi-transfobia, il sessismo e l’abilissimo (comunemente conosciuta come DDL Zan).
Il loro schierarsi dalla parte dei violenti è passato attraverso un titolo intitolato “contro ogni tipo di discriminazione e per la libera manifestazione del pensiero” in cui si presuppone che loro siano contrari alla discriminazione pur sostenendo che la discriminazione sarebbe "libertà di pensiero" come sostiene la lobby di Massimo Gandolfini
Nel testo sostengono non vi sarebbe un “vuoto legislativo quanto alla tutela delle persone da eventuali discriminazioni per motivi di orientamento sessuale o identità di genere”, e che tale dispositivo andrebbe a punire chi “non si riconosce nel pensiero unico sui temi del matrimonio gay, dell’utero in affitto, dell’indottrinamento gender nelle scuole, delle adozioni gay”. la matrice ideologica pare evidente anche solo nel constatare come i firmatari della mozione usino i termini coniati dalla propaganda anti-gay, ricorrendo a quel linguaggio costruito per generare paura che passa da parole come “utero in affitto” al posto di GpA o da “indottrinamento gender” per descrivere l'educazione al rispetto. E paiono scopiazzati dalla stampa fondamentalista anche tutti gli inappropriati esempi di procedimenti penali o amministrativi avviati in Stati diversi dal nostro con cui condiscono il tutto.
Evidentemente la propaganda anti-gay ha costruito la loro campagna d'odio attraverso la menzogna ed ora non accettano neppure quell'emendamento che istituzionalizza che le protezioni previste per i gay saranno inferiori a quelle che da trent'anni riguardano le comunità religiosa o le etniche, dato che nel testo del ddl viene specificato che “non costituiscono istigazione alla discriminazione la libera espressione delle idee o la manifestazione di convincimenti o di opinioni riconducibili al pluralismo delle idee, nonché le condotte legittime riconducibili alla libertà delle scelte, purché non istighino all’odio o alla violenza, ossia non presentino un nesso con atti gravi, concreti ed attuali”.
Raccontare che il contrasto ai reati d'odio limiterebbe la libertà di opinione significa mentire. Ed è grave che un'amministrazione menta ai cittadini per onorare gli impegni preso con una lobby finanziata dalla Russia per indebolire la cultra della tolleranza che ha pervaso l'Italia per secoli.
Marizio Nerini, capogruppo di Fratelli d'Italia, ha sostenuto che lui ritiene che il contrasto ai reato d'odio è da lui ritenuto un qualcosa che "mina i principi costituzionali" perché "tenta di imbavagliare un dissenso che porteremo avanti sempre con fermezza, anche quando scioccamente e senza argomenti per controbattere accostano il nome del nostro partito a presunti fatti di violenza omofoba". Riccardo Buscemi, capogruppo Forza Italia, ha raccontato che "condanniamo ogni forma di violenza dovuta a orientamenti politici, religiosi e sessuali, e ci battiamo per i diritti di tutti. Ma la proposta di legge è sbagliata, perché introduce di fatto il reato di opinione e i cosiddetti percorsi educativi all'interno delle scuole, anche per gli studenti più giovani: l'orientamento sessuale rischia di essere condizionato, quando nella tenera età va trattato con estrema delicatezza e senza alcuna influenza". Paolo Cognetti, capogruppo della Lega, esprime "soddisfazione per il lavoro portato avanti dal consigliere comunale Francesco Niccolai e da tutti i Gruppi della Maggioranza". Con lui, l'assessore Filippo Bedini fa polemiche domandando se "dopo l'approvazione della legge Zan si potrà ancora negare l'esistenza di una differenza oggettiva e naturale fra l’uomo e la donna, si potrà affermare che si nasce con un’identità sessuale definita, si potrà opporsi a che nelle scuole si lavino i cervelli dei bambini dicendo loro che possono scegliere a che sesso appartenere o addirittura che possono scegliere di non appartenere a nessun sesso? Sarà ancora possibile contrastare chi vuole equiparare le unioni omosessuali a quelle eterosessuali, che la vita non si compra, che l'utero non si affitta? Noi temiamo di no, ed è per questo che a Pisa abbiamo voluto, come Fratelli d'Italia, chiedere al Consiglio comunale di esprimersi e siamo orgogliosi che la massima espressione democratica della città abbia avuto il coraggio di dichiararsi contro una legge liberticida come quella proposta dall'onorevole Zan. Le nostre idee, i nostri valori, la difesa della famiglia naturale e della sacralità della vita non possono diventare reati".