Provita Onlus da vomito contro il ddl Zan: «È una mostruosità giuridica, etica e psicologica»


Se è lecito ritenere che non esista persone più anti-cristiane di Jacopo Coghe o di Toni Brandi (dato che la loro attività commerciale pare incentrata unicamente su un attacco alle famiglie, alla vita e alla dignità umana), è in virtù del loro professarsi opinabilmente "cristiani" che i due fondamentalisti godono delle tutele previste da quella Legge Reale-Mancino che sostengono diverrebbe "liberticida" solo se applicata alle vittime della loro incessante propaganda d'odio.
È dunque molto ipocrita il loro sostenere che quella legge li discriminerebbe, dato che loro ne godono a piene mani da decenni. Ma forse, in virtù di come pare abbastanza evidente che la loro propaganda sia confezionata per gli ignoranti e gli analfabeti funzionali, è ripetendo le loro solite balle che i due presidenti dell'organizzazione omofobica Provita Onlus hanno diramato questo vergognoso comunicato:

“L’omotransfobia è reato ma non la cicciofobia, la anzianofobia, la bimbofobia etc? Una follia incostituzionale, mentre la crisi morde e i lavoratori muoiono di fame. I nostri bambini di prima elementare verranno indottrinati sull’omosessualità, la bisessualità, il transgenderismo, la transessualità, la pansessualità, la asessualità e decine di altri “generi”. È una mostruosità giuridica, etica e psicologica” ha dichiarato il presidente di Pro Vita e Famiglia onlus, Antonio Brandi, dopo l’approvazione della Camera del Ddl Zan sull’omotransfobia.

È imbarazzante con quale perversa disonestà intellettuale i due fondamentalisti tirino in ballo imprecisati «lavoratori muoiono di fame» mentre si inventano che «bambini di prima elementare verranno indottrinati sull’omosessualità, la bisessualità, il transgenderismo». Ed è davvero squallido come i due ostentino il loro far soldi da anni attraverso il redditizio business dell'omofobia senza aver minimamente compreso quale sia la differenza tra identità di genere e orientamento sessuale. Avessero studiato alle elementari, forse saprebbero che l'omosessualità non è un genere.

Inventandosi che la Costituzione tutelerebbe i crimini d'odio e che è sarebbe "per i bambini" che si debba garantire impunità a chi picchia a sangue un adolescente gay, aggiungono:

“Faremo di tutto per contrastare questa deriva e per difendere l'art. 30 della Costituzione, sono i genitori a dover mantenere, istruire ed educare i propri figli. Siamo esterrefatti che anche alcuni deputati di centrodestra abbiano potuto sostenere una legge che non è affatto contro l’odio ma che lo provocherà. I corsi previsti nelle scuole di ogni ordine e grado saranno ore di rieducazione alla teoria gender in mano alle associazioni LGBTQI+ che riceveranno 4 milioni di euro per indottrinare i nostri figli. Tutto questo è vergognoso” ha aggiunto Jacopo Coghe, vice presidente della Onlus.

Ovviamente è pressoché tutto falso. Quei soldi serviranno a garantire assistenza ai figli che verranno cacciati di casa in base all'odio di cui Jacopo Coighe e Toni Brandi si fanno promotori, spesso suggerendo ai genitori omofobi quelle fantomatiche "terapie riparative" dell'omosessualità che hanno spinto alla morte migliaia di adolescenti.
Ed è surreale il loro voler raccontare che la norma sarebbe incostituzionale quando è stato il Presidente della Repubblica a precisare che ad essere incostituzionale è l'omofobia che danneggia la vita dei cittadini e dopo che la camera ha rigettato le pregiudiziali di costituzionalità avanzate dai partiti che rappresentano la loro lobby integralista in Palamento
Solo su una cosa pare aver ragione Coghe: quello che lui dice è vergognoso ed è vergognoso che la sua organizzazione finalizzata alla promozione dell'odio possa essere ritenuta una "onlus".

Il loro comunicato si conclude asserendo:

“Il M5s la chiama conquista di civiltà. Per Zingaretti sarà un’Italia più umana e civile. La verità è che siamo di fronte a una casta privilegiata, tutelata per legge e differente dalle altre, che ha ottenuto un’attenzione particolare di fronte all’odio e alla violenza. Come se ci fossero vittime di serie A e di serie B. Bene Cirielli che avverte di abrogarla appena cambierà il governo di questo Paese” ha concluso la nota di Provita & Famiglia.

Certo, perché si sa che i bambini gay sono privilegiati nel subire bullismo a scuola. Si sa che i bambini spinti al suicidio da quelle fantomatiche "terapie riparative" da loro promosse sarebbero privilegiati. E si sa che chiunque vorrebbe subire insulti, molestie e minacce mentre loro si vantano di aver condotto campagne d'odio volte a sostenere che le famiglie gay non debbano poter essere equiparate a quella di un maschio che penetra la vagina di una donna.
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