Toni Brandi dice che con la Legge Zan si "perseguiterà" chi vuole "curare" i gay
È Toni Brandi ad aver pubblicato sulla rivista populista Panorama un aberrante articoletto di incitamento all'odio omofobico che tenta di abusare della credulità religiosa per sostenere che i gay offenderebbero Dio dato che contestano l'omofobia della Chiesa. E neppure si è risparmiato dall'uscirsene con il sostenere che sarebbe vergognoso che una mostra lgbt possa seguire le stesse regole di apertura di tutte le altre mostre se lui la contrappone ai bar che alle 18. Peccato, però, non dica niente sulle chiese che resteranno aperte mentre i ristoranti saranno obbligati a chiudere.
Facendosi promotore degli slogan di Salvini (e dunque di uno dei due partiti del parlamento che risultano espressione della lobby integralista internazionale), il signor Brandi titola: "Se la priorità del Parlamento è una legge liberticida".
Usando i morti contro una norma di civiltà nell'incuranza di come nell'agenda della Camera non ci fosse alcun tema correlato all'emergenza sanitaria, il fondamentalista scrive:
In questo momento di grave emergenza, sociale, sanitaria ed economica del paese, con un aumento della disoccupazione, della povertà e con una legge di bilancio, ancora da scrivere, e importantissima per far fronte alle vere emergenze del paese, invece di occuparsi di norme che aiutino le famiglie ridotte in povertà, di assicurare insegnanti di sostegno ai nostri figli disabili, di garantire il diritto al lavoro per chi ha di fronte lo spettro del licenziamento, cosa vede come priorità questo Governo e relativa maggioranza? Il passaggio, questa settimana, della Proposta di legge Zan (PDL) sulle discriminazioni per la cosiddetta “omotransfobia” cioè la controversa legge sulla omofobia, lesbofobia, bifobia e la transofobia, nell’assordante silenzio dei mass media e delle TV.
Pare buffo il suo sostenere che quella legge sarebbe "controversa" solo perché lui la ritiene tale, anche se non pareva pensarla allo stesso modo quando il suo Salvini approvava leggi dall'odore di incostituzionalità che danneggiavano i può deboli con il solo appoggio delle destre e dei neofascisti. Ed è ancor più buffo non provi vergogna nel raccontare che lui non tollera si possa estendere la Legge Reale-Mancino alle vittime di omofobia perché lui dice che l'orientamento sessuale e l'identità di genere non sarebbero comprovabili, evidentemente al contrario della fede religiosa prevista dalla norma da decenni:
Ebbene, in questa PDL, il legislatore non definisce le fattispecie di reato in essa previste, come vorrebbe la civiltà giuridica di qualsiasi Paese democratico, lasciando alla magistratura e alla polizia ampi margini di discrezionalità: la proposta di legge introduce nel nostro ordinamento giuridico concetti ambigui e fumosi come “genere" e "identità di genere”, “autopercepiti" fluidamente dal soggetto interessato, e totalmente avulsi da ogni dato biologico oggettivo e reale. Chiunque sosterrà pubblicamente che ogni bambino ha bisogno di un padre e di una madre potrà facilmente essere tacciato di omotransfobia e condannato a un anno di carcere (se dirige un'associazione gli anni diventano 6). Si creerà un clima di paura e autocensura. Si metteranno sotto processo le intenzioni, si calpesteranno le libertà costituzionali di espressione e di religione (non si potrà citare la Bibbia o il Catechismo dove condannano gli atti omoerotici).
Chissà perché non ha sostenuto che arriveranno le cavallette e che i fiumi si sporcheranno di sangue come sotto le sette piaghe d'Egitto? Viste le catastrofi che paventa, avrebbe potuto inventarsi qualche altra balla per far leva sulle paure irrazionali degli omofobi. Ma lui prosegue imperterrito nell'asserire:
Il punto, infatti, è che praticamente tutto può rientrare nel concetto di “istigazione alla discriminazione”, inclusa l’espressione di opinioni che mirano ad avere una sia pur minima influenza sui destinatari. Ad esempio, chiunque pubblicasse una petizione contro le adozioni gay o l’utero in affitto o la mamma che consigliasse alla figlia di non sposare un bisessuale...
In che modo un consiglio sarebbe un atto criminoso? Lo diventerebbe solo se quella madre assumesse un camerata neofascista per far spaccare le gambe al fidanzato bisessuale della figlia. Eppure lui preferisce giurare che non esisterebbe alcuna omofobia perché nei dati ufficiale non viene registrato quel reato visto che non è inserito nell'ordinamento giuridico:
Non esiste, come ci dicono, un’emergenza sociale per "omotransfobia": l’OSCAD, l'osservatorio del Ministero dell’Interno preposto a monitorare atti discriminatori, dal 10.9.2010 al 31.12.2018, ha ricevuto una media annua di 26,5 “segnalazioni” (cioè non casi accertati) di discriminazione per orientamento sessuale, principalmente da associazioni LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, transessuali, queer, intersessuali, asessuali ecc...). Tra l'altro, i giuristi sanno bene che questa legge è inutile perchè il nostro ordinamento giuridico già punisce (con eventuali aggravanti nel caso di motivazioni futili) qualsiasi atto discriminatorio e/o violento verso qualsiasi persona, quale che sia la sua condizione.
Se Brandi aprisse un giornale, forse potrebbe leggere la cronaca di centinaia di fatti che smentiscono le sue tesi. Inventarsi le tesi manipolando le fonti non è dissimile dall'atteggiamento dei nazisti.
Il fondamentalista passa così a sostenere che i gay sarebbero privilegiati nel loro subire bullismo a scuola o nel loro rischiare di essere aggrediti per strada. In quel suo dire che gli uomini non sarebbero tutti uguali quando si parla di diritti matrimoniali ma che le vittime dovrebbero essere equiparate ai carnefici quando si parla di discriminazione, prosegue:
Al contrario di quanto vuol farci credere la vulgata, è la pdl Zan in se stessa ad essere ingiustamente discriminatoria. Innanzitutto, perché crea una categoria speciale, privilegiata, di persone distinte sulla base del proprio privato orientamento sessuale, in violazione del concetto basilare di uguaglianza fra tutti i cittadini: già accade che in alcune Regioni il vaccino per il papillomavirus, dopo una certa età, venga offerto gratuitamente solo agli omosessuali. Gli altri se lo devono pagare. Un domani un licenziamento o uno sfratto potranno essere puniti per "omotransfobia", mentre lo stesso atto nei confronti degli etrosessuali sarà giudicato solo in base alle norme comuni di diritto civile o del lavoro.
A questo punto perché Brandi non si mette a starnazzare che lui si sente discriminato perché lo stato non gli paga i test per i tumori del seno e li paga alle donne? Non è forse normale che lo stato si faccia carico delle necessità sanitarie dei vari gruppi sulla base delle loro necessità? Il tema non è diverso da uno stato che faceva tamponi a chi arrivava da Paesi a rischio e non li faceva a chi non ha mai messo il naso fuori di casa...
L'articolo diventa ancor più surreale quando Brandi inizia a dire che la legge sarebbe sessista:
In secondo luogo, la Pdl Zan è misogina e sessista, ingiustamente discriminatoria verso le donne, cui non riconosce il diritto alla specificità e agli spazi protetti, a beneficio dei trans che si “percepiscono” donne, ma sono uomini biologici. Nei Paesi in cui sono in vigore norme anti omotransfobia non si contano le violenze e gli stupri che le donne subiscono da maschi che si dichiarano donne, nelle carceri, nei bagni e negli spogliatoi femminili, come Karen White, alias Stephen Terence Wood, in Inghilterra, un trans di 52 anni che ha ammesso di aver aggredito sessualmente delle donne in una prigione femminile e di aver violentato altre due donne fuori dal carcere.
Se la sua abitudine a generalizzare singoli casi è una sua triste caratteristica, è parlando al maschile delle donne trans che il signor Brandi inizia a tirare in ballo temi che nulla hanno a che vedere con una legge per il contrasto ai crimini d'odio:
A maschi, con i tessuti connettivi maschili, l'apparato muscolare e scheletrico maschile, viene permesso di gareggiare nelle competizioni agonistiche femminili: in America, più di 300 atlete di alto profilo hanno firmato una lettera chiedendo alla NCCA (Consiglio superiore dell’atletica) di preservare un "campo di gioco equo e uniforme": permettere ai maschi di competere negli sport femminili elimina la connessione tra lo sforzo di una atleta e il suo successo. Persino il dipartimento federale dei diritti umani americano ha dichiarato che far partecipare uomini transgender a competizioni sportive femminili viola profondamente i diritti umani delle donne. A Jesolo (Venezia) l'11 e il 12 settembre scorso, Valentina Petrillo, un trans (Fabrizio), ha vinto la medaglia d'oro nei 100, 200 e 400 metri ai campionati italiani femminili di atletica leggera.
Inizia così il capitolo in cui il signora Brandi tenta di fare disinformazione contro l'educazione al rispetto nelle scuole:
L'art.5 del testo unificato in questione istituisce “la giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transofobia” che comporterà celebrazioni pubbliche nel mondo della cultura e in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado. Inoltre, secondo l’art.6, si attuerà una “strategia nazionale triennale per la prevenzione e il contrasto della discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere" - alias corsi di propaganda ideologica - per i media, nelle carceri, nel mondo del lavoro, nella sicurezza e nella pubblica istruzione (per la qualcosa sono stanziati 4 milioni di euro ogni anno).
Perciò i nostri bambini saranno indottrinati secondo l'ideologia di genere: gli si insegnerà fin dalla più tenera età a scegliere a quale genere appartenere tra le dozzine disponibili (secondo alcuni esistono 58 opzioni di genere, secondo altri sono molte di più). I generi sono fluidi e intercambiabili durante tutta la vita. Con evidente e ipocrita contraddizione, però, se uno - liberamente - cerca aiuto per contrastare le proprie tendenze omosessuali viene perseguitato, lui e i professionisti che fossero disposti ad assisterlo (vedere il caso di Luca di Tolve).
Se Luca di Tolve non ha alcun titolo medico e il suo spacciarlo per "professionista" pare un atto da denuncia, il signor Brandi torna a dire che i genitori omofobi dovrebbero poter sottoporre eventuali figli gay a terribili torture psicologiche che potrebbero condurli al suicidio in nome di come lui dica che gli eterosessuali conterebbero più dei gay. Ed è davvero assurdo parli di scelte "libere" mentre nei suoi articoli inveisce contro chi vieta ai genitori omofobi di infliggere quelle barbarie ai loro figli.
Non solo. Se lui dice che un gay che non si accetta dovrebbe essere lasciato "libero" di farsi del male partecipando ai convegni di Di Tolve, allora perché poi vuole negare ai malati terminali di poter essere liberi di morire con dignità? Non è un po' surreale dica che tutti dovrebbero essere "liberi" solo di poter fare quello che vuole lui?
Ed ancora, è dall'alto del suo godere dello stato dsi "onlus" a spese dei contribuenti che Brandi inizia a raccontare che i gay sarebbero cattivi perché ricevono contributi al pari di come lui li ha ricevuti per quei suo abbominevole congresso di Verona in cui il palco veniva offerto a preti ortodossi che giustificavano i mariti che picchiano le mogli:
Intanto, in attesa della discussione e votazione sulla PDL Zan, mentre il nuovo Dpcm di Conte ci impone nuovi limiti alla libertà di circolazione e chiude cinema e teatri, a Roma, al Palazzo delle Esposizioni, apre la Quadriennale di arte contemporanea ispirata al FUORI, Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano: un milione di euro (dei contribuenti) dal Ministero, più altri 800 mila euro da aziende di Stato come Eni e Terna, per promuovere ancora una volta l'ideologia gay e queer. La mostra è aperta fino alle 20 (quando bar e ristoranti chiudono alle 18). Come scrivono gli organizzatori, « è un riconoscimento degli approcci femminili, oltre che femministi, delle ricerche nell’ambito queer e degli immaginari gender fluid nella storia dell’arte contemporanea, con un esplicito omaggio all’esperienza del FUORI!, la prima associazione per i diritti degli omosessuali, formatasi agli inizi degli anni Settanta» (forse non tutti ricordano che l'arte del FUORI! consisteva - per esempio - nel ritrarre Giovanni Paolo II che crocifiggeva un uomo sotto il cartiglio "omosessuale", al posto di "Inri").
Insomma, a lui sta bene un Salvini che bandisce i rosari per chiedere che i bambini siano abbandonati in mare, ma non tollera che i gay possano credere in Gesù e contestare l'omofobia vaticana. Ed è ricorrendo al suo solito vittimismo populista che il fondamentalista conclude quell'insulto all'intelligenza umana affermando:
Perché i mass media e le TV non informano la pubblica opinione su queste derive? Perché non c'è alcun pubblico dibattito sulla pdl Zan che il nostro Governo considera una priorità?
Forse lui guarderà solo Russia 1 via satellite, ma nelle televisioni italiane è stato dato molto spazio al dibattito e non son o mancate trasmissioni populiste che hanno creato anche molta disinformazione. Quindi di cosa si lamenta?