Video negazionista, Ulss di Treviso chiede 300mila euro di risarcimento all'autore


Mentre "giornalisti" alla Zaira Bartucca giurano sulla loro presunta iscrizione all'Ordine dei giornalisti che non esisterebbe alcune pandemia perché lei lo avrebbe letto su Facebook, a Milano una donna è stata denunciata perché ha preso a calci un'ambulanza urlando agli operatori di "smetterla di fare terrorismo".
Ormai il negazionismo fomentato da populisti e neofascisti pare essersi trasformato in un vero e proprio terrorismo nero, sostenuto da ayatollah padani e forzanovisti che sembrano intenzionati a qualunque atto criminale possa distruggere il Paese per il loro tornaconto.

A Treviso, però, la Ulss non è stata a guardare. Grazie alle telecamere di sorveglianza interna, hanno identificato l'autore di un negazionista che girava con la sua telecamera per gli ospedali al fine di sostenere che fossero vuoti e che non esistesse alcuna pandemia.
L Ulss di Treviso lo ha denunciato e ha chiesto un risarcimento di 300.000 euro all’autore del video realizzato all’interno dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso e poi diffuso in rete. I soldi del risarcimento verranno devoluti in beneficienza.

TrevisoToday spiega:

Al negazionista è stato chiesto un risarcimento di 300mila euro per il danno subito e per le informazioni non vere diffuse in Rete. L’azienda sanitaria ha deciso anche di non prendere provvedimenti legali contro le persone che hanno condiviso il filmato sui social annunciando però denunce contro chi continuerà a diffondere il filmato fake anche nei prossimi giorni. I soldi che l’Ulss 2 riceverà come risarcimento saranno devoluti in beneficenza a un’associazione trevigiana.

Insomma, non bastasse la pandemia, il populismo ci ha ridotti a dover sprecare tempo e risorse per combattere anche l'ignoranza. Ed è così che l'autore del video insiste nello scrivere:

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