Zaira Barticca assicura che le sirene delle ambulanze siano parte di un complotto

Zaira Bartucca sembra convinta di essere la più grande giornalista populista di tutti i tempi, detentrice della verità populista su come tutti i governi e tutti i medici del mondo ci mentirebbero visto che lei assicura non esisterebbe alcuna pandemia, che il 5G serva ad ucciderci e che i vaccini facciano male. E lo fa pubblicando articoli che pare surreale non suscitino l'attenzione della commissione disciplinare dell'Ordine dei giornalisti.

Ad esempio, dato che a tutti noi capita di sentire ambulanze che corrono a sirene spiegate, lei assicura che si tratterebbe di una truffa dato che anche tutti gli infermieri del 118 parteciperebbero ad un complotto mondiale e andrebbero in giro a sirene spiegate senza alcun motivo:


La giornalista afferma che la "prova" delle sue illazioni sarebbe un video girato da un negazionista che dice che l'ambulanza da lui inseguita andasse in giro senza motivo. Eppure basterebbe guardare i dati per capire che l'aumento di chiamate al 188 per motivi respiratori o infettivi è in costante crescita:


Non sarà che si sentono più ambulanze perché vengono chiamate più ambulanze? Oppure ci mentono tutti esattamente come la signora Zaira Bartucca giura che negli Stati Uniti tutti i funzionari pubblici sarebbero corrotti e che avrebbero falsificato imprecisate schede bianche perché odierebbero il suo veneratissimo Donald Trump:


Anche in questo caso la "prova" sarebbe un video di propaganda di scarso valore che probabilmente è anche un falso, come confermano le autorità e i tribunali statunitensi chiamati in causa dal suo Trump. Ma forse la signora Bartucca ci racconterà che anche tutti i poliziotti e tutti i giudici degli Stati Uniti siano corrotti anche se a maggioranza repubblicana visto che a nominarli è stato proprio il suo Trump.

Ma d'altronde come non si potrebbe credere alla testimonianza di una giornalista che ha pubblicato svariati articoli diffamatori contro Gayburg, lamentandosi di come non fosse più ospitato sui server di Google, salvo però proseguire ad inviare richieste a Google in cui diceva di esigere la nostra censura perché il nostro aver smentito e sbugiardato la balle che si era inventata contro di noi avrebbe messo a rischio i suoi profitti.

Al di là delle false illazioni presenti nella missiva, fa sorridere che la giornalista populista voglia sostenere che il nostro aver sbugiardato le sue bugie contro di noi e le sue false accuse di pedofilia sarebbe «hate speech e bullismo digitale» nei suoi confronti, arrivando a sostenere che si tratterebbe di «discriminazione di genere» perché lei è donna.
Falsa è anche la sua affermazione sull'invio di una fantomatica rettifica, dato che lei stessa si è lasciata scappare di non aver mai inviato alcuna mail. Più vere, invece, sono le minacce che noi abbiamo ricevuto quando lei si è rifiutata di rettificare le false notizie che aveva pubblicato sul suo sitarello di propaganda.

In una successiva richiesta di censura avanzata a Google (anche se loro non hanno nulla a che vedere con noi, dato che la signora sa bene che siamo ospitati da Aruba dato che ha inviato anche a loro dei messaggi in cui chiedeva la nostra censura), afferma:

Nella sua ricostruzione, lei non avrebbe mai detto che Mediaset produrrebbe "contenuti pornografici" mentre fa espressamente riferimento ad immagini di un programma prodotto da Mediaset. E se nella sua richiesta tenta di rigirare le parole, è nel suo tweet che signora affermava nel nome della sua iscrizione all'Ordine dei giornalisti che quei contenuti prodotti da Mediaset dovessero essere ritenuti "contenuti pornografici":


Interessante è come ci accusi anche di aver riportato un dato di fatto, ossia che il suo nome non compare nell'albo dei giornalisti. E anche qui la signora dovrebbe ben sapere che quanto da noi affermato è un semplice dato di fatto, dato che lei stessa ammette che il suo nome non c'è:


Nella tessa giornata, la signora Bartucca ha inviato anche questa terza denuncia:

La sua teoria è che noi non dovremmo poter pubblicare i suoi tweet in cui ci accusa di pedofilia ed altri reati perché la «lettura è preclusa all'account di Gayburg». Eppure lei ha fatto ben di peggio prelevando fotografie di minorenni da profili di terze persone per inventarsi false accuse contro di noi.
Ed è un po' curioso dica che il suo account sarebbe personale quando è nel suo profilo che si attribuisce un ruolo pubblico dicendo di essere una giornalista:


Al limite del surreale è il suo sostenere che la smentita delle sue fake-news, delle sue bufale e delle sua false accuse dovrebbe essere vietata perché la verità provocherebbe «un danno alla mia attività, che rappresenta la mia fonte di sostentamento». E noi mai vorremmo provocargli danni agli introiti dato che ci auguriamo che la signora possa avere sufficienti risparmi da risarcirci quando la procura busserà alla sua porta per chiederle di rendere contro delle sue diffamazioni e delle sue menzogne pubblicate a mezzo stampa.

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Nella foto: La fila di ambulanze, con pazienti Covid a bordo, all’ospedale di Erba dopo l'eusarimento dei posti in ospedale.


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