Don Bianchi continua a fomentare odio: ora suggerisce di paragonare il lockdown ad una dittatura


Don Mirco Bianchi è il parroco leghista di Villamarina che ha trascorso l'intera estate a sbraitare come un indemoniato che lui non non indossava la mascherina al pari di Salvini. E dopo aver predicato che le regole non andavano rispettate, lo troviamo ad inveire che sarebbe colpa del Governo se i populisti hanno sabotato l'Italia. In quella sua propensione a preferire il populismo a Gesù, solo pochi giorni fa scriveva:


Sostenuto che lui rivendica il suo diritto a poter sternutire sulle vecchiette perché Conte dovrebbe impedire i contagi mentre lui fa tutto ciò che vuole, il sacerdote leghista ha cercato di domentare nuovo odio uscendosene con questa cosa qui:


Da copione, i suoi seguaci lo acclamano mentre starnazzano che la tutela della vita altrui sarebbe dittatura dato che loro vogliono fare tutto ciò che vogliono e il leghista medio vuole poter andare ad infettare i genitori anziani in occasione del Natale nella noncuranza di chi muore:




Immancabili è chi dice che non si sarebbe liberà di parola dato che la legge osa mettere in carcere chi commette reati d'odio e non impedisce agli altri di dissentire dal pensiero unico leghista, il quale impone la sua dittatura del "me ne frego" mentre ripete gli slogan coniati dal neofascismo.

Sempre in tema di fascismo, troviamo il sacerdote leghista che accusa di intolleranza chi lo contesta, aizzando i suoi miliziani contro chi osa ironizzare sulle false immaginette razziste che lui stesso promosse:


Era l'8 novembre 2019 quanto il "tollerantissimo" parroco leghista pubblico questa falsa fotografia malamente creta a computer dalla propaganda di estrema destra:


Forse don Mirco è troppo impegnato ad idolatrare il suo venerato Salvini, ma qualcuno dovrebbe dirgli che diceva Gesù delle pagliuzze e delle travi. Perché fare agli altri ciò che lui non vuole possa essere fatto ai fascisti è un'altra incongruenza con i Vangeli.
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