Ha rivelato che all'orgia erano presenti anche sovranisti polacchi. La Polonia vuole arrestare David Manzheley
David Manzheley è il proprietario dell'appartamento in cui si è svolta l'orgia in cui la polizia ha fermato l'eurodeputato ungherese József Szájer, ossia il fedelissimo di Orban che si occupò di riscrivere la costituzione per escludere le famiglie gay.
Si è poi scoperto che tra i partecipanti all'orgia gay ci sarebbero stati anche svariati esponenti del partito sovranista polacco, legati alla Chiesa cattolica e mandanti di un'omofobia che sta colpendo migliaia di cittadini. L'indiscrezione è stata confermata anche dallo stesso Manzheley, il quale ha spiegato ad Onet che: «Organizzo questi festini da un paio d’anni, polacchi e ungheresi sono tra gli ospiti più frequenti. All’ultimo festino c’erano esponenti polacchi, non europarlamentari ma con incarichi importanti al parlamento nazionale o nel governo».
Forse intenzionati a coprire lo scandalo e a impedire che la popolazione sappia che i loro leader omofobi amano partecipare ad orge a base di sesso e droga, la Polonia ha rispolverato un mandato di cattura contro Manzheley, accusato dalla polizia polacca di frode per fatti che sarebbero avvenuto a Wadowice, una cittadina della Polonia meridionale. Dal canto suo, Manzheley sostiene che ci sia stato uno scambio di persona, ma la vicenda non pare chiara. Qual che è chiaro è che molto "sovranisti" che eccitano le folle promettendo odio e discriminazione contro i gay paiono apprezzare i festini di soli uomini in cui consumare sesso e draga in violazione alle norme per il contrasto alla pandemia.