Il sindaco di Barrafranca difende il parroco omofobo
A Barrafranca, in provincia di Enna, sembra di essere tornati nel Medioevo. Quasi non bastasse un prete omofobo che dal pulpito della sua chiesa si è messo a starnazzare che i gay sarebbero «contro natura» e che «si dovrebbero vergognare», aberrante è come a dar man bassa al prete sia arrivato pure il sindaco, Fabio Accardi
In relazione alle polemiche, il primo cittadino è stato capace di scrivere sul suo profilo Facebook: «Invece che sparare a zero sono andato a leggermi qualcosina. Voglio leggervi questo passo, l’ultima enciclica di papa Francesco, Fratelli Tutti. Predichiamo la tolleranza, però poi siamo intolleranti nel pensiero degli altri. Predichiamo rispetto dell’opinione altrui, ma solo quando l’opinione altrui è uguale alla nostra. Predichiamo la pace ma solo se ci conviene che gli altri facciano quello che vogliamo noi». E poi: «Predichiamo la libertà di pensiero ma viviamo di stereotipi e di cliché preconfezionati dalle mode del momento».
Tradotto, il signor sindaco pare coler sostenere che le vittime di omofobia dovrebbero avere "rispetto" dell'odio dei loro carnefici. Sostiene che chi viene etichettato come "contro natura" dovrebbe "rispettare" gli insulti che gli vengono vomitati addosso. E pare voler persino sostenere che l'omosessualità e i diritti sarebbero "una moda del momento".
A questo punto vorremmo fargli una domanda. Se noi esprimessimo l'"opinione" che lui sia un essere spregevole contro natura e che la sua famiglia faccia schifo perché lui si dovrebbe vergognare di esistere, lui chiederebbe rispetto verso la nostra "opinione" o si incazzerebbe con chi insulta gratuitamente la sua famiglia? E perché lui dovrebbe potersi incazzare mentre i gay dovrebbero stare in restare mentre il suo parroco li offende ed insulta le loro famiglie dal pulpito?