L'adultero fornicatore Adinolfi si dovrebbe vergognare. Ora difende pure il parroco omofobo di Barrafranca

Dovessimo stare alle tesi a ei dogmi di Mario Adinolfi, dovremmo dire che quello da lui celebrato a Las Vegas non è un vero matrimonio: è da considerare come un atto contro natura di cui le sue figlie e i suoi genitori dovrebbero vergognarsi. Ed è sempre stando alle sue teorie che dovremmo sostenere che il buon "cristiano" tesserato al suo partito ha il dovere molestare le sue figlie urlandogli in faccia che il loro concepimento è avvenuto nel peccato da parte di un adultero fornicatore che disgusta Dio, o di fermare sua madre per strada per domandarle quanto le vanga da vomitare pensando a come suo figlio si vanti delle penetrazioni vaginali inferte ad una ragazzetta che non è la moglie che ha sposato dinnanzi a Dio. Ed il termine "inferto" non è scelto a caso, dato che Adinolfi e la sua cricca mano descrivere con termini dispregiativi e negativi qualunque atto di ammore avvenga tra due uomini, motivo per cui è nel suo nome che dovremmo descrivere sua moglie come una vittima dei suoi lascivi pruriti sessuali.
Per completare il tutto, potremmo anche andare a molestare le amiche delle sue figlie, i loro compagni di classe e chiunque le conosca, così da dire a tutti che bisogna provare schifo per loro e la loro "famiglia" (definita fra virgolette come prassi di quei fondamentalisti che amano togliere dignità alle parole se riferite alle loro vittime).

Se ciò accadesse, ci sarebbero gli estremi per una denuncia. Ma il fondamentalista pare voler giurare su Dio che lui lascerebbe insultare e denigrare le sue figlie se ciò verrà fatto attraverso un abuso della credulità religiosa. O perlomeno dovrebbe farlo se davvero crede a quanto pubblica sui suoi canali di propaganda:


Il tema in questione è la predica del parroco omofobo di Barrafranca, il quale ha invitato i fedeli a disprezzare le unioni celebrate fra persone dello stesso sesso prima di sbraitare che i gay si «dovrebbero vergognare» delle loro famiglie e dei loro affetti.
Secondo copione, Adinolfi si è auto-proclamato difensore d'ufficio del parroco omofobo, in quel suo difendere a spada tratta chiunque insulti, offenda o denigri le vittime delle sue campagne d'odio. Immancabile anche la sua feroce critica alla lecita opinione espressa da Arcigay, inventandosi che sarebbero loro a stabilire quello che dirà la legge. D'altronde perché mai un fornicatore adultero dovrebbe lasciarsi scappare la possibilità di dare la sua falsa testimonianza a danno del prossimo?
Aberrante è anche il suo solito tentativo di stuprare la religione a scopo di propaganda, in quel suo sostenere che durante un'omelia si possa dire tutto. Quindi sosterrà che un prete debba poter dire che la pedofilia è bella solo perché sta su un pulpito e magari ha appena finito di molestare i chierichetti in sacrestia? Stando alle sue teorie sul fatto che nelle chiese di debbano poter violare impunemente anche tutte le regole sanitarie, il rischio è che la sua risposta potrebbe essere «sì».
E qui torniamo al discorso iniziale. Per farlo felice e per dare seguito alle sue pretese, dobbiamo sentirci legittimati da lui ad insultare le sue figlie e la sua seconda famiglia nel suo nome? Oppure l'odio va bene solo se vomitato contro quei gruppi sociali che lui insulta per denaro?

A testimonianza di come certi discorsi siano propaganda all'odio, i seguaci di ASdinolfi paiono voler mostrare la loro depravazione valoriale nell'affrettarsi a difendere i preti omofobi per accusarli di essere pedofili in quanto presunti "omosessuali" anche se parlare di orientamento sessuale davanti allo stupro di un minore è pura follia:


Ovviamente non mancano i soliti insulti rivolto ad Arcigay, ovvia conseguenza di chi ha raccattato i suoi seguaci vomitando odio e invitandoli a insultare, denigrare ed offendere il prossimo in quel loro dirsi convinti che il loro portarsi a letto una ragazza sia "un merito".


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