L'ex senatore Pedrizzi: «L'omosessualità va condannata e servono leggi per evitare il diffondersi di tale peccato contro natura»
Arriva dal blog di Sabino Pacciolla un violento articolo dell'ex senatore Riccardo Pedrizzi (AN) dal titolo: "Da ex senatore vorrei dire cosa penso dei gay prima che la legge Zan mi chiuda la bocca".
Sostenendo che si debba essere omofobi e favorevoli ai crimini d'odio nel nome di un Dio che evidentemente lui ritiene sia malvagio, intollerante e violento, scrive:
Fin dalle sue origini, la Chiesa non si è limitata a condannare l'omosessualità o a prescrivere penitenze spirituali per chi la praticasse; essa ha anche usato tutta la sua influenza affinché le autorità civili adoperassero tutti i mezzi legali per evitare il diffondersi di tale peccato contro natura.
Solo pochi decenni fa, mentre si andava diffondendo una cultura della tolleranza dell'omosessualità, il Magistero della Chiesa, ne ha sempre rinnovato la condanna.
La Congregazione per la Dottrina della Fede ha, infatti, pubblicato due documenti - la Dichiarazione "Persona Humana" del 29 dicembre 1975 e la lettera pastorale del 1 ottobre 1986 - nei quali ha ribadito che è impossibile legittimare in qualsiasi modo una forma di relazione che è totalmente in contrasto col disegno divino e quindi anche con la dignità umana.
La premessa è la solita: loro sono omofobi perché degli omofobi si sono inventati che Dio sarebbe omofobo e che la Madonna ami le discriminazioni. E se è difficile comprendere in che modo la loro curiosa e blasfema reinterpretazione del "cristianesimo" li dovrebbe legittimare ad attentare alle libertà personali altrui, l'ex senatore inizia a citare istericamente testi a firma di Joseph Ratzingher pur di sostenere che "il matrimonio è santo, mentre le relazioni omosessuali contrastano con la legge morale naturale". Dunque loro sostengono che un'omosessualità che si riscontra in decine di specie animali sarebbe contro-natura e che l'omofobia che esiste solo tra gli uomini e che ha portato la Chiesa ad uccidere migliaia di persone sarebbe il volere di Dio.
E se davvero l'omosessualità fosse da intendersi come una «grave depravazione» così come scrive l'ex senatore, perché Gesù non ne ha mai parlato? E davvero pensano che il loro sostenere che l'amore sia peccato e che l'odio piaccia a Dio possa essere compatibile con i Vangeli?
Pedrizzi inizia così a dire che la sua opinione riguardo ai gay è da reato penale aggravato dall'intento d'odio, assicurando che esprimere quel suo disprezzo lo farebbe finire in galera a fronte di una proposta di legge che punisce solo i reati penali. Con una ferocia che pare contro-natura, scrive:
La Chiesa, però, oltre che Maestra di vita è anche Madre e, per questo, guarda con carità e comprensione anche chi intendendo vivere la propria sessualità in difformità agli insegnamenti del Magistero, lo fa in maniera discreta, senza creare scandalo nell'opinione pubblica e soprattutto nei giovani.
Ora se io scrivessi o pronunciassi queste verità inconfutabili non solo per il magistero di sempre della Chiesa, ma per quel diritto naturale che è scolpito nel cuore di ciascuno di noi, a Disegno di Legge Zan approvato (il nr. 569, "in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere") mi sarei assicurato le patrie galere... sicuramente.
Riccardo Pedrizzi fu eletto nel 1994 con l'MSI e nel 1996, 2001 e 2006 con Alleanza Nazionale (oggi divenuta il partito di Giorgia Meloni) all'interno della coalizione gestita da Silvio Berlusconi.