Salvini ribadisce che il suo panettone viene prima della vita degli italiani


Ci sono stati 900 morti, ma Salvini dice che lui sarebbe pronto a garantire molti più morti pur di fatturare sull'egosmo di chi si dice pronto a diffondere il contagio e ad ammazzare i propri genitori pur di non rinunciare alle proprie abitudini.
Ci sono stati 900 morti, ma Salvini se ne va in televisione a sbraitare: «Nessuno osi separare le famiglie a Natale!». Evidentemente i bambini che ha fatto affogare quando era ministro non gli sono bastati.
In quel suo proporsi ossessivamente con la mano protesa ad elencare elenchi, è probabile che Salvini sappia cosa stia provocando ma preferisca l'opportunismo alla responsabilità. Tanto il populismo sa solo distruggere, quindi sarebbe folle aspettarsi un un'atteggiamento costruttivo da chi basa il suo fatturato sulla creazione di odio e di fratture sociale. E come dice il presidente di Confindistria, pazienza se morirà qualcuno.

Volesse contare i morti, non gli basterebbe la mano e neppure gli euro che il suo partito ha illegalmente rubato agli italiani. La curva dei decessi, che a lui non pare interessare, è questa:



Il suo pensare a panettone, cenoni e scrofanate di cibo pare un'offesa a quelle mille famiglie che ormai quotidianamente devono piangere la morte di un proprio caro dopo che il padano ha trascorso l'intera estate ad invitare i suoi a non rispettare le norme che avrebbero potuto salvare vite umane. Lui pensa al suo panettone, ma che dirà a quai 65mila italiani che non potranno festeggiare perché morti?
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