Trieste. Tuiach insulta il Santo Natale registrando video-proclami di istigazione all'odio rivolti ai «camerati»


No, non pare normale che un consigliere comunale pagato con i soldi dei cittadini possa permettersi di insultare il Santo Natale attraverso la pubblicazione di immaginette fasciste che inneggiano al fascismo. Eppure a Trieste è il consigliere Fabio Tuiach ad aver pubblicato questa porcheria sulla sua paginetta di Vk:


A corredo, il consigliere ha poi pubblicato un video in cui si rivolge ai triestini chiamandolo «camerati» e propinando la sua solita propaganda fascista. Raccontando che Gesù sarebbe nato nell'anno 0 (anche se sappiamo che non è così) e che avrebbe «perso la guerra» perché lui gira che fosse fascista e avrebbe tifato per Hitler.


Nel video, ripete il suo solito sostenere che il vero «cristianesimo» sarebbe rappresentato dalle dittature di Hitler, Franco e Mussolini prima di partire nella sua solita invettiva conto i migranti. Ovviamente dice anche che lui ama i Paesi dell'Est perché «c'hanno i camerati in Parlamento» e lui esige che le donne triestine figlino mentre lui perseguita i gay raccontandosi che "naturale" sarebbe sinonimo di "eterosessuale".
Ripete ancora una volta anche quella sua filastrocca contro i gay che rischiano di essere uccisi nei loro Paesi, precisando che lui li farebbe crepare tutti perché lui giura che i gay «stuprano le nostre donne» e quindi lui si vuole le «leggi anti-gay» dell'Est perché dice che è solo grazie all'omofobia che i neonazisti «non accolgono neanche un migrante» perché «loro non danno protezione a migranti che si dicono gay se hanno leggi contro i gay». Ridendo come un bambinetto, aggiunge poi che «noi ci facciamo sostituire, abbiamo le famiglie arcobaleno e non facciamo figli e accogliamo migranti che si dicono gay e poi stuprano le donne». Insomma, delirio puro.
Parte poi il solito capitolo volto a negare la pandemia perché 20 suoi colleghi avrebbero preso il Covid-19 e dice che nessuno sia stato davvero male e, dunque, lui ritiene che ciò sarebbe una prova statistica per poter dichiarare a nome del suo ruolo di rappresentante delle istituzioni che sia una «finta pandemia». Ed è dal Covid che passa ad inveire contro i migranti sbraitando che «diamo protezione a questi migranti che di dicono gay ma che non sono gay». Dunque il signorino dichiara sotto la sua responsabilità penale che tutti i giudici triestini appurerebbero il falso perché lui sarebbe a conoscenza di fatti che spergiura pubblicamente anche senza neppure conoscere di cosa e di chi stia parlando. In una parola, un atteggiamento che parrebbe rientrare nel reato di istigazione all'odio.
Invita poi a pregare in latino contro i migranti e contro le famiglie che non piacciono a lui e ai suoi amichetti «camerati».
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