L'imbarazzante sproloquio di Adinolfi contro le famiglie ritenute non conformi al suo modello unico
Con giorni di ritardo, il fondamentalista Mario Adinolfi si è messo a sbraitare istericamente contro l'annuncio di un ritorno alla dicitura "genitori o chi ne fa le veci" sui moduli per la richiesta delle carte di identità. Su richiesta delle lobby fondamentaliste, Salvini aveva sostituito la dicitura con un più restrittivo "padre e madre" che avesse la funzione di umiliare le famiglie ritenute non conformi al modello unico teorizzato da Gandolfini.
Ricorrendo a dietrologie imbarazzanti, è dal suo profilo Facebook che scrive:
Imbarazzante è quel suo tentativo di creare teorie assurde sul ruolo dei genitori, negando l'evidenza di come i genitori abbiano "ruoli" e non certo distinzioni derivanti dall'avere un pene o una vagina. Il suo sostenere che avere due padri non sarebbe uguale ad avere un padre e una madre non è dissimile dal sostenere che avere un genitore come Adinolfi non sia la stessa cosa che avere una persona che educa i figli al rispetto e alla tolleranza: l'eguaglianza non significa fotocopiare uno stereotipo, significa dare pari dignità a qualunque famiglia, soprattutto a quelle che quotidianamente sono vittima dei suoi insulti e delle sue violenze.
Quindi, dato che lui vuole che si dica che la sua famiglia sarebbe più bella degli altri perché a lui piace portarsi a letto le donne, la sua "soluzione" è togliere dignità ai bambini in modo da punire chi non è espressione delle sue convinzioni e dei suoi pruriti sessuali? Vuole forse chiedere dei lager in cui incenerire quei bambini che lui non vuole fossero mai nati mentre chiede che chi non vuole figli sia obbligato a farli?