Loro aprono e tu muori. L'iniziativa populista che punisce i lavoratori onesti col plauso di Salvini


Poiché l'ideologia populista si fonda sull'esaltazione dell'egoismo e del menefreghismo, non stupisce che Libero sostenga gli untori che intendono riaprire i propri ristoranti in quanto disposti a far crepare gli altri pur di fare fatturato. E forse non stupisce neppure il loro proporre una chiave di lettura volta a sostenere che minacciare la salute pubblica col rischio di provocare nuove chiusure agli esercenti onesti starebbe attaccando il governo.
Con un minimo di buonsenso, non sarebbe difficile comprendere che chi apre col rischio di prolungare la chiusura dei lavoratori onesti non sto attaccando il governo, sta fatturando sulla morte e sta sabotando l'economia al grido di "fessi gli onesti". Inoltre, con buona pace per i loto titoletti, è probabile a «crepare» in terapia intensiva sarà la signora Gina, non il governo:


Sul quotidiano di Maurizio Belpietro, assistiamo ad una moltiplicazione dei populisti e i ristoratori che avrebbero deciso di delinquere a danno del Paese diventano 100mila. Viene anche sottolineato che Matteo Salvini sta dalla parte di chi minaccerà la salute pubblica:


La violenza ideologica di chi se ne frega delle nostra salute diventa ancor più evidente attraverso le parole del loro fomentatore, il quale si lamenta che gli esercenti onesti vogliano denunciare chi violerà la legge e cercherà di far soldi sulla loro pelle:


L'avvocato definirà «collaborazionista» anche chi denuncia uno stupro o un furto? Dirà che il povero ladro aveva tutto il diritto di rubare in santa pace? Ed è certo che il problema sia chi denuncia i soprusi e non chi vuole violare la legge e si lamenta se qualcuno non glielo lascerà fare?

nel mentre, con buona pace per i quotidiani populisti, pare che l'iniziativa dei ristoratori disonesti abbia ricevuto ben poche adesioni.
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