Monza. Vandalizzato il monolite contro l'omofobia a meno di ventiquattr'ore dalla sua installazione
Gente alla Mario Adinofli ama dire che la violenza contro i gay sarebbe "libertà di espressione" per chiunque pensi che Dio possa essere malvagio e omofobo come lui è solito dipingerlo, ma ci vorrebbe davvero molto coraggio a far rientrare in quella definizione il cieco odio che sta portando gli intolleranti a non sopportare tutto ciò che parla di amore e d'inclusione. Dopo le panchine arcobaleno valdalizzate a Roma, la distruzione del monumento alla memoria delle vittime dell’omocausto a Varese e le svastiche disegnate sulla pedonale rainbow di Padova, a Monza è durato meno di ventiquattr'ore il monolite contro l'omofobia inaugurato mercoledì sera a Monza dall'associazione Brianza Oltre l’Arcobaleno.
«Costruito in legno e metallo, ben avvitato e ben saldo al terreno, è stato scardinato pezzo per pezzo –fa sapere l'associazione– Questa è la prova della poca tolleranza della città nei confronti della comunità LGBTQIPA+, questa è la prova che l’ignoranza e l’odio non hanno altra arma che non sia la violenza, anche contro la bellezza di un semplice gesto artistico di presenza».
L’installazione era una riposta all'aggressione omofoba verificatasi alcuni giorni fa su un treno della tratta Milano-Monza, dove due ragazzi avevano insultato e molestato un uomo sulla base del suo presunto orientamento sessuale. Ed anche quel fatto non pare "libertà di espressione" come sostiene una certa parte politica...
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