Polonia. Il ministro all'Istruzione vuole insegnare educazione sessuale con i testi di Giovanni Paolo II
La Polonia populista non pare poi così diversa dall'Iran. Il ministro dell'Istruzione, Przemysław Czarnek, vorrebbe obbligare le scuole ad insegnare l'educazione sessuale e l'economia attraverso gli scritti di Papa Giovanni Paolo II.
Durante un'intervista al settimanale cattolica Gość Niedzielny, il ministro ultraconservatore ha dichiarato: «Quando insegniamo i fondamenti dell'imprenditorialità, potremmo introdurre i passaggi delle encicliche papali per stabilire cos'è il lavoro, il libero mercato, la giustizia sociale e così via. Le encicliche sociali [di Giovanni Paolo II] dovrebbero essere usate come libri di testo».
Poi ha aggiunto: «Non sono nemmeno contrario alle richieste di introdurre elementi degli insegnamenti di Giovanni Paolo II sulla sessualità umana per i gruppi più anziani delle scuole secondarie». Nella fattispecie, vorrebbe ustilizzare il "Amore e responsabilità" pubblicato nel 1960 dal defunto papa.
Già nel 2019, Czarnek manifestò ideologie molto conservatrici riguardo al ruolo femminile. Sostenne che sia sbagliato dire alle donne che possono avere «una carriera prima, e forse un figlio dopo» perché «dire a una donna che non deve fare ciò che per cui è stata chiamata da Dio» avrebbe «conseguenze disastrose».
Dopo la nomina a ministro dell'Istruzione, si è impegnato a combattere la «dittatura delle visioni liberali di sinistra» in virtù di come lui sostenga ci sia «una reale minaccia di totalitarismo di sinistra che consiste nell'escludere dal dibattito persone con opinioni diverse, calunniarle, manipolare le loro dichiarazioni, ostracizzarle. Di conseguenza, le persone con opinioni conservatrici hanno paura di esprimerle e non si impegnano in discussioni nella vita pubblica».
Ovviamente è contrario a qualunque visione della sessualità non sia rigidamente binaria, sostenendo che l'identità di genere sarebbe «una follia che non ha nulla a che fare con la verità o la ricerca di essa, che è quello che dovrebbe essere lo scopo della ricerca accademica». Ha dichiarato che «l'ideologia LGBT proviene dalle stesse radici del nazismo» e che i suoi sostenitori «non sono uguali alle persone normali» perché dovremmo «smetterla di ascoltare questa idiozia sui diritti umani o sull'uguaglianza».