Zaira Bartucca torna ad attaccare Gayburg. Un tizio vuole farci chiudere e scrive al Telefono Azzurro


Continua senza sosta la campagna diffamatoria e persecutoria condotta da Zaira Bartucca contro Gayburg. Dopo le folli, deliranti, patetiche, inaccettabili, squallide e depravate accuse di «pedofilia» che la signora si è inventata contro di noi, la Bartucca ha aperto la sua giornata rilanciando commenti a caso che potessero portarci discredito.
Esordisce con quella sua seguace che diffonde i suoi falsi nomi, incurante di come la sua inettitudine giornalistica la stia portando ad accostare un nome falso ad un'accusa falsa e gravissima come la pedofilia:


Ci mette poi un post del solito don Mirco Bianchi, il parroco di Villamarina che fu indicato dai programmo populisti di Rete 4 come il volto del movimento anti-gay che si batte per garantire che i crimini d'odio omofobico non possano godere delle tutele che da anni tutelano i gruppi religiosi in virtù di come lui sostenga che i d'odio contro i gay sarebbero "libertà di opinione".

C'è poi la pausa che vede lamentarsi di come Twitter abbia rimosso i post del suo amatissimo Donald Trump a seguito dell'attacco terroristico dei trumpiani al Congresso:


Ma subito torna a rilanciare le sue folli accuse di pedofilia. Ci piazza una foto del povero orfano brasiliano che viene perseguitato da anni dalla propaganda omofoba e decontestualizza le frasi per tentare di alterarne il significato:


Il materiale pubblicato dalla Bartucca sembri confezionato per rendere la "pedofilia" un argomento svuotato di significato e della portata del fenomeno. Le condanne a Pillon, De Mari, Gandolfini vertevano tutte sulla diffamazione e sull'insinuazione che le persone lgbt abusino di minori. La signora pare volerli emulare.

C'è poi il commento di un tale che è da anni che va in giro a dire che noi danneggeremmo la comunità lgbt e che lui si augura la nostra chiusura. Se ovviamente è una sua personale opinione sua che noi "offenderemmo" le figlie minorenni di Adinolfi (ma non quella maggiorenne) ricordandogli che gli effetti delle sue pretese avrebbero ricadute anche sulla sua prole come lui diceva quando parlava del debito pubblico nei termini di «i padri hanno fregato i loro figli», è difficile comprendere quale rilevanza abbia l'opinione di chi nel 2018 diceva che i suoi attacchi contro di noi lo avrebbero portato a diventare presidente del partito di Adinolfi:


E l'offensiva lo vede impegnato ad attaccare chiunque ci difenda, arrivando a tirare in mezzo il Telefono Azzurro:


Al solito, ci dice che lui è fermamente convinto che i diritti gay siano danneggiato da Gayburg. Insomma, l'amorevole supporto di quella fantomatica "lobby gay" che non esiste e per cui chi fa qualcosa si becca insulti per non essersene stato sul divano a guardare la TV.
A noi pare in commentabile anche il suo tirare in ballo un Telefono Azzurro che si occupa di problemi seri per ad una polemica surreale o il suo chiedere il nostro oscuramento per aver commento ad un Adinolfi che vuole che le donne siano impiegate nella produzione di bambini secondo il modello dell'Unione Sovietica. Eppure lui insiste:


Ed ovviamente viene tutto usato dalla Bartucca per creare discredito contro di noi:




La Bartucca si prende poi una seconda pausa per disinformare contro i vaccini, ipotizzando che le rarissime paresi reversibili senza uso di farmaci riscontrate in un numero esiguo di casi potrebbero essere irreversibili:


Poi torna a diffamarci, rilanciando teorie aberranti. Dimenticandosi della figlia maggiorenne che Adinolfi candidò nel suo partito, si inventa che noi avremmo usato certi termini nei confronti di due minorenni. Ovviamente non è così, dato che noi abbiamo solo ricordato ad Adinolfi che il suo voler obbligare le donne a produrre figli (usandole per l'appunto come "vacche da monta") avrebbe avuto ripercussioni anche sulla sua stessa famiglia, quella che porta sui palchi dei suoi comizi e che cita in continuazione a fini propagandistici:


Pare aberrante che la signora Bartucca e il signor Adinolfi abbiamo proiettato fantasie sessuali su bambine di 2 e 10 anni (cancellando la maggiorenne) a fronte di un discorso che riguardava il loro ruolo di donne una volta cresciute (che noi ci auguriamo possa essere quello di donne libere e non di donne relegate al ruolo di produttrici di bambini). E se si rivolgono a Telefono Azzurro per chi invita i politici a pensare alle conseguenze delle loro azioni, che dovremmo dire di quell'Adinolfi che pubblicò su Facebook una fotografia di un bambino nudo di due anni commentandola: «le dimensioni contano»?



Lo arrestiamo? Oppure facciamo passare l'idea che lui possa accusare di «pedoponografia» chi ritiene che le donne debbano avere il diritto di scelta mentre si lamenta pure se i social gli hanno rimosso quella fotografia perché ritenuta un nudo minorile?
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