Adinofli va da Del Debbio ad attaccare la Consulta: «I gay in Italia non possono avere figli, le norme lo vietano»

Del tutto irrilevante a livello politico, Mario Adinolfi continua ad essere propinato al pubblico televisivo di estrema destra come l'omofobo che vuole distruggere le famiglie pur di affermare la sua teoria suprematista volta a sostenere che le sue scopate debbano conferirgli privilegi economici, sociali e giuridici.
Ospite di Del Debbio insieme a Francesco Borgonovo e ad esponenti dell'estrema destra di Giorgia Meloni, il pokerista ha iniziato ad inveire contro a Consulta, sostando che i giudici sbaglino a ritenere che le famiglie da lui odiate possano avere diritti, dato che lui giura che i diritti spettino unicamente ai fondamentalisti religiosi che però hanno due famiglie o si sposa nei casinò di Las Vegas. La sua tesi si è basata sulla ripetizione delle solite filastrocche che tanto piacciono ai fondamentalisti, come il sostenere che le famiglie gay debbano essere ritenute "contro-natura" perché due uomini non restano incinti. Peccato, però, che anche la moglie di Gandolfini non resterà mai incinta visto che il leader del "family day" è sterile e la sua unione matrimoniale risulta chiusa alla vita. Ma in quel caso il suprematista Adinolfi pare teorizzare che l'unica cosa che davvero importa è che un pene penetri una vagina quando due tizi fanno sesso, poi a lui andrà bene che degli eterosessuali possano adottare decine di figli o che possano ricorrere alla GpA su cui lui ha taciuto sino al giorno in cui non ha visto che anche i gay potevano formare una famiglia contro il suo volere. Pare evidente che il suo unico scopo sia quello vietare e danneggiare le famiglie gay, il resto non gli interessa.

Con la sua solita violenza ed arroganza, il giocatore di poker ha iniziato a braitare frasi come: «I gay in Italia non possono avere figli, le norme lo vietano». «Come nascono i figli delle coppie gay? In due maniere. Con la fecondazione assistita eterologa del single o con l’utero in affitto». «L’articolo 9 della Costituzione definisce il concetto di famiglia per la legge italiana, e la definizione è società naturale fondata sul matrimonio. L’intero corpo delle norme giuridiche italiane è contrario alla definizione di figli di coppie gay, perché la natura la rende impossibile».
Insomma, il solito schifo di un essere che pare l'antitesi del cristianesimo nonostante lui ami abusare dei simboli sacri a scopo di lucro, arrivando persino a mettere un prezzo di copertina al simbolo stesso del cristianesimo. Ed pè buffo che a voler decidere come debba essere formata la "famiglia" sia un tizio che potrebbe portare le sue stesse figlie al suicidio qualora dovessero scoprire di avere un orientamento sessuale diverso da quello che lui vorrebbe imporgli, così come accaduto anche ad alcuni figli della Manifest Pour Tous.
Ovviamente quei rantoli sono stati incoraggiati da un Borgonovo che ha defecato frasi come: «Le coppie gay non fanno figli, li prendono tramite una transazione economica», dimenticandosi anche lui di come neppure Gandolfini faccia figli o di come siano loro a non permettere l'adozione. Ed immancabile è arrivato pure Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia a dire che un bambino dovrebbe avere «il diritto ad avere un babbo e una mamma». Poi, se papà abusa di loro o se mamma li costringe a prostituirsi, poco importa: l'importante è che abbiano un genitore con un pene e un genitore con una vagina.

Davanti a quelle parole, Laura Boldrini ha replicato: «Oggi ci sono delle circostanze che non possono essere ignorate. Ognuno ha i propri valori ma lo Stato è laico, e lo Stato deve poter dare risposte alle circostanze che si presentano. Che Paese vogliamo essere, il Paese dell’ipocrisia o il Paese in grado di affrontare le tematiche e dare le risposte al Paese che sembra molto più avanti della politica. Non so come Adinolfi non si vergogni a parlare in questi termini. La famiglia è dove c’è amore e nessuno può assurgere a giudice. Anche il Papa ha aperto da questo punto di vista sulle famiglie, o per lo meno sulla condizione delle persone omosessuali, sul diritto ad avere una famiglia. Quindi si desse una calmata».


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