Adinolfi spiega che l'odio è inaccettabile solo se esercitato contro chi dice che l'odio verso i gay sarebbe "libertà di espressione"


Il fondamentalista Mario Adinolfi basa il suo fatturato sull'odio e ama raccontare che l'odio sarebbe "libertà di espressione" quando vengono commessi reati penali a danno dei gay. Definisce "liberticide" le norme che mirano a contrastare l'odio, ma poi dice che sia inammissibile che la sua Giorgia Meloni possa subire un attacco infinitesimale meno grave di quanto la leader di Fratelli d'Italia giustifica se commesso contro la comunità lgbt.
Forse ancora arrabbiato perché nessuno l'ha votato quando si propose come segretario del Pd, è inveendo contro la sinistra che è diffamando chiunque osi contrastare la sua deriva ideologica che sui social scrive:


La teoria di Adinolfi è che chi dice che la discriminazione è opinione se vomitata contro i gay debba pretendere che si arresti chi la tratta alla stessa maniera., magari sentendosi pure chiamato in causa dato che anche lui ama insultare, denigrare e offendere interi gruppi sociali.
Affermando che la Lucarelli sarebbe una mafiosa perché non crede nella supremazia dei coiti vaginali di un maschio che si è risposato a Las Vegas con una ragazzina che dice di aver scelto giovane per garantire la produttività del suo utero, il fondamentalista pare riconfermare l'ipocrisia della sua ideologia liberticida e discriminatoria.

Ed ovviamente, dato che chi semina vento raccoglie tempesta, il fondamentalista ottiene l'effetto di raccogliere insulti, offese e minacce contro quella Lucarelli che lui si diverte a bullizzare dicendo che sarebbe mafiosa. Insomma, la dimostrazione di come la sua gente sia molto più violenta e arrogante più di chi viene da lui messo alla gogna in difesa dell'estrema destra e di chi ha sdoganato l'odio attraverso anni di becero populismo.

Secondo copione, la cosca di Adinolfi si è affrettata a fare branco, con i suoi proseliti che si vantano di aver ripetuto i suoi insulti:


Insieme al leader omofobo, anche Vittorio Sgarbi si dice insignato:


Peccato che Sgarbi sia questo:


Insomma, son tutti bravi a dire che gli altri non dovrebbero comportarsi come loro.
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