Alessandro Zan parla del futuro della legge contro i crimini omofobici

Mentre Mario Adinolfi assicura che basterebbe una sola ciellina al governo per garantire un appoggio istituzionale all'odio, il deputato Alessandro Zan si augura che la legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo possa essere discussa ed approvata:

La partita è molto dura, era dura prima e rimane difficile anche adesso. Al Senato i numeri sono più stretti che alla Camera. La legge deve essere calendarizzata in commissione giustizia. Deve attraversare tutto l’iter in commissione e andare in aula per l’approvazione finale. Anche in aula bisognerà discutere e votare gli emendamenti. Le reali possibilità di approvazione ci sono. Alla Camera la legge è stata approvata da Pd, 5 Stelle, IV, LEU e una parte di mondo sparso, tra cui anche alcuni deputati di Forza Italia. Se replichiamo al senato, mettendo dentro Pd, 5 Stelle, IV, LEU e altri di Forza Italia che si sono dichiarati favorevoli non dovremmo avere problemi con i numeri. Ma in commissione giustizia al Senato c’è Pillon, noto per essere un grande nemico della comunità LGBT. Dico nemico perché ha detto cose inascoltabili, gravissime. Poi abbiamo altri esponenti di Fratelli d’Italia, senatori palesemente contro la legge in commissione giustizia, presieduta da un esponente della Lega. Ma dovremmo avere la maggioranza per approvarla. Siamo arrivati a un punto tale che non possiamo più tornare indietro. È una battaglia che riguarda tutto il Paese e non solo la comunità LGBT, in termini di civiltà, sensibilità, di attenzione a tutti i cittadini. La nostra Costituzione non ammette che dei cittadini abbiano disparità di trattamenti rispetto ad altri. Nei Paesi dove hanno approvato leggi contro l’omotransfobia, i reati sono molto diminuiti. Una legge di questo tipo ha effetti culturali, oltre ad essere un deterrente.

Il deputato ha poi denunciato l'arrettratezza italiana di fronte al resto dell’Europa occidentale:

Fintanto che la legislatura andrà avanti, la nostra battaglia non si fermerà. Siamo in tanti, e il nostro obiettivo è portare a casa una legge di civiltà per questo Paese. Fino a quando sarò deputato ci sarà tutto l’impegno, tutta la forza, anche a costo di fare dichiarazioni molto forti, per approvare la legge contro l’omotransfobia. Siamo al sesto tentativo in parlamento, l’Italia è al 35esimo posto in Europa per diritti LGBT. Non possiamo rischiare che la cosa possa ripresentarsi tra 10 anni.


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