Don Mirco Bianchi torna a diffamare Gayburg e chi ha denunciato Pillon


Ci risiamo. Il parroco leghista di Gatteo a Mare è tornato a diffamarci, sostenendo accuse deliranti e assolutamente infondate. Ancora una volta, don Mirco Bianchi si è messo schiumare contro quella libertà di opinione che lui dice servirebbe a legittimare i crimini d'odio, ma che nei fatti è ciò che garantisce il diritto di poter esprimere il nostro dissenso dalla sua propaganda.
Calpestando la costituzione e accusandoci di reati penali senza che nessun giudice abbia validato le sue deliranti accuse, lo troviamo a diffamarci mentre inneggi a quel suo amato senatore leghista che lui dice sia stato ingiustamente denunciato da chi è stato etichettato come un «adescatore di minorenni». Sarà che nella Chiesa ci sono molti preti pedofili, ma forse bisognerebbe provare spiegare a don Bianchi che la gente per bene non ama essere accusata di simili reati.
Se don Mirco parla di «evidenza della realtà» e di presunte accuse «infondate», la su retorica pro-omofobi si scontra con la realtà dei giudici di primo grado che non hanno condiviso la sua teoria quando hanno deciso di condannarlo. E chissà non lo faranno anche i giudici di Cassazione qualora il procedimento dovesse proseguire.

Forse ambendo ad una denuncia da noi e dagli altri soggetti diffamati dal suo ennesimo messaggio rancoroso volto ad aizzare i suoi proseliti contro chi osa avere opinioni diverse dalle sue, il parroco di Gatteo a Mare pare tragicomico nel dire che non voglia denunciarci «per pietà e misericordia». A noi pare più credibile che non lo faccia perché l'accusa è infondata e perché rischierebbe di essere condannato per calunnia. Fatto sta che dal suo profilo scrive:


Tra i commenti, il prete omofobo raccoglie tutti i frutti dell'odio che lui ha sparso contro interi gruppi sociali, con i suoi seguaci sovranisti che paiono divertirsi a vomitare insulti omofobi e ad organizzano attacchi squadristi contro le vittime che il sacerdote si premuta di indicare loro:




E mentre i suoi seguaci si inventano false accuse di «terrorismo», il don torna a diffondere odio pubblicando un indecente video di promozione all'omofobia che è stato bloccato anche da Twitter vista l'evidente offesa arrecata alla dignità umana da quella porcheria:


Nel suo video, il parroco mostra una donna che tira di boxe e la paragona a un uomo effeminato che è pare essere stato messo lì per essere deriso dai neonazisti e dagli integralisti che seguono il suo profilo:



Insomma, il solito incitamento all'odio condito con accuse infondate che puzzano di diffamazione aggravata. Comunque il don stia tranquillo, perché verrà il giorno in cui Dio gli chiederà conto delle sue opere.
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