Il circo di Draghi: la Borgonzoni va alla cultura e la Pucciarelli alla difesa. Alla giustizia chi dice che i reati d'odio sarebbero "libertà di pensiero"


Il governo Draghi si sta trasformando in un circo degli orrori. La leghista Lucia Borgonzoni sarà sottosegretaria alla Cultura, fire chiamata a portare la sua esperienza da bimba di Salvini che si vanta di farsi molti selfie e di non leggere mai libri. Alla difesa troveremo invece la leghista Stefania Pucciarelli, attrice di messaggi come questi:



Chiedeva anche forni crematori per i migranti:



Aveva poi accusato un innocente di essere un «bastardo immigrato assassino» e aveva registrato un finro video dicendo che gli immigrati non pagano il biglietto sul treno. Ora avrà uno stipendio a quattro cifre.

In mezzo alla pioggia di nomine assegnate ai populisti, ad affiancare la ciellina Marta Cartabia alla giustizia andrà il forzista Francesco Paolo Sisto, dichiaratamente contrario al Ddl Zan in virtù di come lui dica che «le norme penali devono essere tipiche e tassative: non si può legiferare in materia penale senza chiarire quali specifiche condotte siano consentite e quali no. Ecco perchè la proposta di legge sull’omofobia, che rende reato una opinione, un pensiero, è semplicemente incostituzionale».

Ci ritroveremo pure con Gian Marco Centinaio alle Politiche Agricole, Claudio Durigon al Mef, Vannia Gava sottosegretario alla Transazione ecologica, Nicola Molteni all’Interno, Alessandro Morelli viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Tiziana Nisini al Lavoro e Politiche Sociali e Rossano Sasso all’Istruzione. Tutti leghisti, molti impegnati nella promozione dell'omofobia e del razzismo.
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