Il parroco che paragonò la libertà di scelta delle donne all'Olocausto grida alla persecuzione dei cristiani
Pare evidente che don Mirco Bianchi cercasse polemica nel paragonare il diritto di scelta delle donne ai crimini nazisti, peraltro scegliendo di firmare a suo nome le stesse dichiarazioni con cui padre Bruno De Cristofaro era finito su tutti i giornali. Insomma, manco si è impegnato nel tentate di inventarsi un qualcosa di suo che potesse suscitate un tale orrore.
Da sempre attento al suo numero di follower, deve aver auspicato che le sue invettive contro le donne gli avrebbero permesso di ampliare la sua attività da influencer sovranista. Ed era forse già studiata la strategia con cui il novello Ferragni grida alla «persecuzione dei cristiani» davanti a chi si è sentito offeso da quelle parole:
Pare dunque che il parroco di Gatteo a Mare teorizzi che i crimini d'odio sarebbero "libertà di espressione", ma che le opinioni diano reato. E sarebbe del tutto da provare che basti un asilo talare per potersi definire "cristiano".