Il Regno Unito riassegnerà le medaglie sottratte ai militari cacciati ed incarcerati perché gay
È solo nel 2000 che la Gran Bretagna ha abrogato la legge che vietava ai gay di poter prestare servizio nell'esercito. Ed è sino a quel giorno che migliaia di militari britannici che sono stati cacciati con disonore perché omosessuali. Oltre al licenziamento, i vertici militari procedevano al ritiro delle loro medaglie, spesso arrivando a strapparle fisicamente dalla loro uniforme dopo una condanna alla corte marziale. In molti sono stati anche incarcerati perché gay.
L’ultimo militare incarcerato perché omosessuale è stato David Bonney, condannato da una corte marziale in Cornovaglia nel 1993. Era entrato a far parte della RAF all’età di 17 anni ma, una copia di Gay Times trovata nella sua stanza, fece partire un’indagine durata due anni. Ci furono intercettazioni, pedinamenti ed interrogatori ai suoi amici e parenti. La corte marziale lo condannò a sei mesi di prigione, con un mese in isolamento.
Ora il ministro Johnny Mercer ha annunciato di voler porre rimedio ad «una storica ingiustizia», procedendo ad una riassegnazione delle medaglie sottratte ai militari gay. Si è poi detto pronto a dimostrare che l'esercito britannico è oggi «un luogo positivo in cui lavorare, per tutti coloro che hanno scelto di prestare servizio».
La notizia è stata accolta con favore dagli attivisti LGBT inglesi, anche se segnalano problemi irrisolti come la fedina penale che non è ancora stata ripulita o il mancato riconoscimento dei diritti pensionistici.
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