La Virginia potrebbe diventare il primo stato del sud ad abolire la pena di morte
Se Donad Trump brandiva la Bibbia mentre ha conquistato il primato come presidente statunitense che ucciso il maggior numero di condannati nella storia Usa, la disfatta del populismo trumpiano sta aprendo varie brecce in difesa dei diritti umani.
Con 21 voti democratici favorevoli ed i 17 repubblicani contrari, il Senato della Virginia ha approvato una la legge che mira ad abolire la pena di morte. Ben presto potrebbe divenire presto il primo stato del Sud degli Stati Uniti ad abolire la pena di morte.
«Non posso immaginare nulla di più illegale, indicibile e sbagliato per un governo di usare il proprio potere per mandare a morte qualcuno che non ha commesso il crimine di cui è accusato», ha dichiarato in aula Scott Surovell, senatore firmatario della legge. Si stima infatti che un condannato a morte su 10 a livello nazionale sia stato condannato ingiustamente.
E se Trump non pareva interessato a difendere la vita degli innocenti già nati visto che la sua proprietà era quella di impedire che le donne potessero accedere ad un diritto di scelta, i repubblicano hanno rimarcato la loro voglia di giustizialismo sbraitando che esisterebbero crimini per i quali è necessaria la pena capitale, in modo che lo stato si mostri allo stesso livello dei criminali. Ad esempio, il repubblicano Mark Obenshain ha dichiarato che «ci sono dei crimini da selvaggi, i peggiori crimini per i quali credo nella rara applicazione della pena di morte», riconoscendo poi che la pena capitale è stata usata in modo ingiusto nei confronti delle minoranze. Da copione, ha sostenuto che quello fosse un problema del passato, anche se in ogni epoca si tende a minimizzare gli errori del presente anche se uccidendo le persone non si potrà rimediare ad eventuali errori.
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