Lega e Fratelli d'Italia plaudono a Pillon. Dicono non sia omofobia dire che i gay sono adescatori di minorenni
Se il sostenere che non costituirebbe reato l'andare in giro a dire che degli onesti cittadini sarebbero «adescatori di minorenni» non significativa che l'atteggiamento del senatore leghista Simone Pillon sia un qualcosa da elogiare e da promuovere, pare che l'estrema destra italiana si stia eccitando all'idea di vivere in un Paese allo sbando in cui si arriva a sostenere che la diffamazione sia cosa buona e giusta.
Ricorrendo alla sua solita dialettica strafottente, il leghista dice di voler dedicare ai genitori omofobi la sua «vittoria», evidentemente felice di sapere che da domani i bulli si sentiranno legittimati a picchiare i loro figli gay dato che il messaggio veicolato è che in Italia il bullismo non viene perseguito:
Peggio di lui ha fatto l'organo di propaganda di Fratelli d'Italia, il quale arriva a titolare:
Ovviamente il fatto che alcuni giudici abbiano discutibilmente sostenuto che la diffamazioen di un leghista non costituirebbe reato non significa che Pillon non sia omofobo (anche perché non era imputato per omofobia ma per diffamazione aggravata).
Nel loro articolo, affermano:
La Corte d’appello di Perugia ha assolto “perché il fatto non costituisce reato” l’avvocato Simone Pillon, quale consigliere nazionale del Forum associazioni familiari, per diffamazione nei confronti del circolo gay Omphalos per alcune affermazioni con le quali aveva commentato (quando ancora non era senatore della Lega) una loro iniziativa nelle scuole. Pillon aveva fatto riferimento alle teorie gender oggetto di propaganda nelle scuole, e secondo i querelanti li aveva definiti “adescatori di minorenni”. Fatti per i quali in primo grado c’era stata una condanna a 1.500 euro di multa (pena sospesa).
Ora, associare il fatto che Pillon definisca i gay «adescatori di minorenni» e sostenere che quell'affermazione non debba essere ritenute omofoba è come incoraggiare i propri lettori ad ritenere che quegli insulti siano legittimi. Ed è grave, dato che da domani rischieremo di assistere ad aggressioni e pestaggi compiuti in nome di questa teoria.
Il giornaletto di Giorgia Meloni passa poi a raccontare che i leghisti plaudono all'odio sdoganato dai giudici e che vogliono che nelle scuole non si possa dire che l'omosessualità è un naturale orientamento sessuale come definito dall'Oms:
Stessa soddisfazione espressa anche da Virginio Caparvi, segretario Lega Umbria, Riccardo Augusto Marchetti e dalla senatrice Valeria Alessandrini. “Accogliamo con soddisfazione l’assoluzione totale del collega senatore Simone Pillon, “perché il fatto non costituisce reato””. “Ribadiamo la necessità di difendere l’educazione degli studenti adolescenti da argomenti che non dovrebbero entrare nelle scuole, ma rimanere nell’ambito familiare o comunque prevedere come minimo il parere dei genitori”.
“Rispettiamo le idee di tutti – aggiungono – ma allo stesso tempo chiediamo vengano rispettate anche le nostre opinioni e soprattutto venga riconosciuta la libertà di parola e di critica riguardo a tematiche così importanti e delicate afferenti all’educazione sessuale dei più giovani. La sentenza di assoluzione totale della Corte di Appello di Perugia, che ha ribaltato la sentenza di primo grado, fa giustizia di anni di calunnie rivolte al senatore Simone Pillon al quale esprimiamo la nostra vicinanza per la battaglia vinta”.
Nel mentre, i seguaci di Pillon stanno riempiendo la pagina del leghista con messaggi come questi: