L'ex senatore Francesco Russo: «Tuiach sia chiamato a rispondere delle sue vergognose parole»
L'ex senatore Francesco Russo, oggi consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia, ha preso posizione contro l'ennesimo messaggio con cui il consigliere triestino (e dichiaratamente fascista) Fabio Tuiach ha deriso la vittima di un pestaggio omofobo dalla sua pagina Vk.
Dalla sua pagina Facebook, Russo scrive:
"In più di un terzo dei paesi del mondo non esiste il problema omofobia perché per i gay c’è il carcere o la pena di morte”.
La violenza verbale fa male tanto quanto quella fisica: di queste parole - che sono vergognose e violente - risponderà in prima persona il Consigliere Tuiach.
E spero che la politica tutta, su questo punto, sappia parlare con una voce sola, senza distinzioni di parte, silenzi tattici o strizzate d’occhio a chi, dice cose inaccettabili che, purtroppo, producono consenso silente in una parte (seppur minoritaria) dell’elettorato.
Lo dico soprattutto al Sindaco e alla sua maggioranza in Consiglio Comunale: Fabio Tuiach fa parte del vostro gruppo. E non prendere posizione significa, implicitamente, avallare i suoi comportamenti.
Eletto in quota Lega, il consigliere è stato capace di ogni più depravata affermazione: ha negato l'esistenza del femminicidio, ha invitato i razzisti a sparare ai migranti dai balconi delle loro case, ha promosso antisemitismo, ha negato che Gesù fosse ebreo, ha chiesto la sistematica uccisione dei gay italiani, si è professato un suprematista bianco e ha elogiato i terroristi dell'Isis. Eppure, sino ad oggi, nessun esponente delle destre ha preso le distanze da lui, nessun provvedimento è stato deciso dal prefetto e nessuna seria presa di posizione è stata assunta dal consiglio comunale.
Tutto tronfio per il suo dichiararsi fieramente omofobo mentre in consiglio comunale giurò che lui riteneva che in Italia non esistesse alcuna omofobia, è con i suoi soliti atteggiamenti da bulletto che replica:
Non è chiaro se Tuiach voglia aggravare la sua posizione penale facendo intendere che quelle sue patetiche accuse siano rivolte a Russo. Ma ancor più assurdo è che i triestini vengano costretti a pagare uno stipendio pubblico ad un tizio che sostiene di non riuscire a capire che basterebbe non continuare ad invitare i suoi amichetti camerati a uccidere delle persone per non sollevare polemiche.