Malta. Padre omofobo fa stuprare il figlio di 7 anni da prostitute perché non "diventasse gay"
L'ennesima storia di ordinaria omofobia giunge da Malta, e più precisamente dalla città di Siġġiewi. Qui un padre di 65 avrebbe fatto stuprare il figlio di 7 anni da alcune prostitute perché in famiglia c'erano due gay e lui temeva che anche il figlio sarebbe potuto "diventare" omosessuale.
Come anche Mario Adinolfi e Silvana De Mari invitano a fare, l'uomo ha deciso di non accettare una eventuale omosessualità del piccolo e ha pensato che costringerlo con la forza a fare sesso con delle prostitute. La sua tesi è che fare sesso con donne lo avrebbe reso un eterosessualone alla Simone Pillon. Ed è così che il bambino, che oggi ha 12 anni, avrebbe subito abusi da parte di prostitute portate nel suo letto proprio dal padre omofobo. E questo, peraltro, senza che nulla potesse fargli pensare che il figlio non sarebbe cresciuto eterosessuale, dato che la sua omofobia e la sua violenza non è stata supportata da alcun elemento.
Ma dato che l'orrore degli omofobi non conosce limiti, il padre lo avrebbe anche frustato con un cavo elettrico se non riusciva ad avere un’erezione durante i tanti abusi subiti. Inoltre, obbligava il figlio di 7 anni ad avere rapporti sessuali anche con una donna che, per qualche tempo, avrebbe vissuto nella casa dell’uomo. È stata lei, insieme ad altre prostitute, a denunciare il mostro.
La Polizia e gli assistenti sociali sono subito intervenuti e il bambino ha raccontato le violenze di cui era stato vittima. Non è però stato facile farlo parlare, dato che il padre biologico era arrivato a minaccialo di mandarlo in un istituto se avesse raccontato quello che accadeva. Il mostro è stato condannato a 8 anni di carcere.