Nowa Deba è la prima città polacca a rimuovere la sua "LGBT-Free Zone"

Nowa Deba è la prima città polacca ad aver rimosso il cartello con cui si proclamava "LGBT-Free Zone", ossia una zona in cui i neonazisti sostenevano di aver cacciato qualunque cittadino non risultasse conforme ai loro pruriti sessuali da suprematisti omofobi.
Dopo aver perso il suo gemellaggio con la città irlandese di Fermoy, l'amministrazione di Nowa Deba ha cercato di negare l'evidenza parlando di un «fraintendimento» che dicono sarebbe stato «sfruttato» per danneggiare l’immagine della città. Peccato che a dettare i dettami dell'ideologia d'odio che si celava dietro a quella loro dicitura fosse stato un giornaletto populista che distributiva adesivi griffati proprio con quello slogan omofobo.
E da bravi populisti, se la sono presa con gli altri per le loro scelte: «Non possiamo permettere a nessuno di usare questa questione contro il nostro comune. Non possiamo permettere a nessuno di offuscare la nostra immagine sfruttando questa dichiarazione» si è messo a sbraitare Damian Diektiarenko in qualità di leader del consiglio cittadino. Peccato che siano stati loro a scegliere di autoproclamarsi ed identificarsi come un comune dichiaratamente omofobo.


Leggi l'articolo completo su Gayburg
Ed ancora:
Polonia, i sedicenti "cattolici" vanno all'attacco della legge sulle unioni civili
La televisione pubblica polacca si scusa per la passata propaganda anti-gay voluta dalla destra
La Lega si lamenta per la liberazione della TV polacca dal controllo populista
Polonia, la destra omofobia esce sconfitta alle urne
Victor si mostra nudo sotto le docce del Grande Fratello polacco
Tribunale polacco assolve i fondamentalisti religiosi, sostenendo sia legittimo accostare i gay alla pedofilia