Pillon annuncia che la Lega vuole ridefinire la famiglia ispirandosi ad Ungheria e Polonia
Il senatore Simone Pillon annuncia che la Lega vuole ridefinire la famiglia ispirandosi ad Ungheria e Polonia. Forse eccitato dalle loro "zone lgbt-free" o dalle leggi che costringono le donne a partorire contro la loro volontà, ha annunciato tutto tronfio di aver incontrato i loro ambasciatori per chiedere «di illustrarmi le politiche familiari del suo Paese, così da farne buon uso nel testo unico cui stiamo lavorando in questi giorni».
Pare dunque che il partito di Salvini voglia imporre un'ennesimo atto politico che prosegue la loro crociata per la ridefinizione integralista della famiglia, andando oltre a quel loro pretendere che sui documenti di richiesta della carta d'identità sia indicata la presenza o meno di un pene nelle mutande dei propri genitori o al loro voler reprimere il diritto di scelta delle donne.
Il leghista pare infatti eccitarsi nel raccontare di come la sua Polonia abbia approvato una legge che costringerà le donne a partorire figli gravemente malati o non voluti, in quella sua retorica populista che lo vede capace esprimere «sua personale solidarietà al popolo polacco per i violenti attacchi orchestrati dalle organizzazioni abortiste. I polacchi, dopo il nazismo e il comunismo ben conoscono cosa significhi non essere considerati esseri umani, e la suprema corte di Varsavia ha svelato l’inganno, riconoscendo che l’embrione è uno di noi, ha i nostri diritti, e non può esser tolto di mezzo se disabile o malato». Peccato che la legge renderà perseguibili le donne che decidono di interrompere una gravidanza o i medici che oseranno aiutarle al posto di aumentare le probabilità che la donna muoia ricorrendo ai metodi usati nel Medioevo.
Sempre ricorrendo a toni che ricordano il ventennio, il senatore spiega che lui vuole incentivare la produzione di una gioventù salviniana attraverso «un testo coraggioso sulle politiche famigliari che dia futuro alle giovani coppie e alle famiglie nel nostro paese» ipsorati a quei Paesi integralisti che lui sostiene diano «riusciti a invertire il trend della denatalità e a restituire la speranza al loro popolo».
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