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Regione Liguria vota a sostegno dei reati d'odio ripetendo le solite bugie: «La legge Zan attacca le libertà di espressione e pensiero»

Il Consiglio regionale della Liguria ha respinto una mozione che impegnava la Giunta Toti a sostenere la proposta di legge Zan contro l'omotransfobia in discussione in Parlamento. Il documento presentato dal Giovanni Pastorino è stato respinto con 18 voti contrari (l'intero centrodestra) e 11 a favore (il centrosinistra e il M5S).
Da vomito sono state le esternazioni on difesa dei reati d'odio da parte dei populisti. Secondo capogruppo della Lega, Stefano Mai, «la proposta di legge Zan attacca le libertà di espressione e pensiero. Neppure la Cei è entusiasta di questa norma perché potrebbe inserire il reato di opinione».
Insomma, le solite bugie ripetute a pappagallo nella speranza che i loto elettori siano così stupidi da crederci. E se Mai dice che picchiare un gay sarebbe un diritto, il consigliere Stefano Balleari ha dichiarato: «Non la condivido in maniera più assoluta, introduce un reato d'opinione, rischia di bloccare la democrazia e la partecipazione, potrebbe essere discriminatoria».
Già, poveri eterosessuali che si sentono discriminati da chi non li lascia discriminate!

Davanti a quella vergogna, Arcigay Genova commenta: «Prendiamo atto con amarezza delle affermazioni deplorevoli rilasciate da alcuni consiglieri regionali liguri, dopo il voto del Consiglio che ha respinto una mozione di sostegno al disegno di legge Zan. Le notizie riportate dai principali organi di stampa regionale mettono in mostra un quadro preoccupante di disinformazione, viziata dal pregiudizio, sui reali contenuti della legge. Il DDL, approvato dalla Camera dei Deputati lo scorso 4 novembre, estende le protezioni di legge contro le discriminazioni alla comunità LGBTI+ e alle persone disabili. Non introduce quindi nessun reato ideologico, né tantomeno una discriminazione nei confronti delle persone eterosessuali.
Dispiace inoltre assistere ad una strumentalizzazione della Legge Regionale antidiscriminazione (n. 52/2009), approvata nel 2009 e presa come punto di forza delle argomentazioni contro il DDL Zan. La Legge Regionale infatti agisce su un altro piano fondamentale, quello del contrasto alle discriminazioni, senza però introdurre specifiche tutele legali per le persone LGBTI+. Ci aspettiamo che i consiglieri di maggioranza rettifichino le loro precedenti affermazioni in quanto scorrette e non rispondenti alla realtà dei fatti. Arcigay Genova e Arcigay Imperia ribadiscono il loro pieno sostegno al progetto di legge Zan e la necessità, ormai non più prorogabile, di una legge che tuteli efficacemente le persone LGBTI+ dall’odio e dalla discriminazione».


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